C/MARE DI STABIA, E’ VERGOGNOSO, A DISTANZA DI 15 GG, NESSUNO E’ INTERVENUTO A RIMUOVERE I RESTI DEL PONTICELLO CROLLATO NEL FIUME SARNO NEI PRESSI DELLA NOVARTIS

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A distanza di 15 gg dall’esondazione del Fiume Sarno, in località Novartis, che provocò, oltre ai danni ai privati che abitano nei pressi del fiume, anche il crollo di un ponticello (vedi foto) che ancora giace sul fondo del fiume provocando accumuli di rifiuti e impedimento al normale scorrimento del fiume Sarno. E meno male che non sta piovendo come allora, perché sicuramente si avrebbe una esondazione più disastrosa. 

Ma a chi tocca risolvere il problema? Beh, alla Regione e al suo Ente preposto a ciò: il Consorzio di Bonifica. Un Consorzio molto chiaccherato e molto odiato per la tassa che i cittadini possessori di abitazioni devono pagare annualmente affinchè il Consorzio provveda ad eseguire opere di bonifica dei canali e del fiume necessarie a impedire o ridurre gli allagamenti delle zone circostanti il fiume. E’ quello che accade in questo punto fino a Ponte della Persica, a Scafati, a San Marzano, e via di seguito. 

Proprio a causa di questi allagamenti il comune di Scafati nel 2015, sotto l’Amministrazione Aliberti, tramite l’ass. Diego Chirico, si oppose alle richieste di pagamento dei contributi consortili inviate ai cittadini proprio in concomitanza degli allagamenti e dei relativi danni. Allora fu fatta una indagine per sapere quali opere di bonifica erano state fatte. Inutilmente fu richiesta l’abolizione del Consorzio di Bonifica, anzi, addirittura il territorio di competenza del Consorzio di Bonifica fu allargato dal Fiume Irno a Salerno alle pendici del Somma-Vesuvio. Insomma, si sbattè contro un muro. 

Le competenze della rimozione dei resti del ponticello, crollato in territorio di Castellammare di Stabia sono del Consorzio di Bonifica, e la rabbia dei residenti e dell’Amministrazione Comunale è comprensibile, visto che sono ormai trascorsi ben 15 gg. 

A tale proposito abbiamo interrogato il capogruppo di “Cimmino Sindaco di Stabiae”, Emanuele D’Apice: “Sono trascorsi 15 giorni e i resti del ponte sono ancora lì nel fiume. Ora basta. È vergognoso e mortificante che ad oggi nessuno sia intervenuto per rimuovere quel materiale dal letto del Sarno. Il nostro grido di allarme, le nostre invocazioni ad unire le forze, a lavorare in sinergia per il disinquinamento del fiume Sarno, sono rimaste inascoltate da parte di tutti gli enti preposti. Questo silenzio è disarmante. Il Governo, la Regione, la Città Metropolitana non hanno alcun interesse a risolvere questa piaga, questa emergenza ambientale che devasta interi territori. Non sono bastate le centinaia di milioni andate in fumo, le continue esondazioni, le immagini degli sversamenti abusivi, delle discariche di plastica che attraversano la corrente e finiscono in mare. Il nostro sindaco si è battuto in prima linea, ci ha messo la faccia per dimostrare la volontà decisa dell’amministrazione di segnare un punto di svolta su questa assurda vicenda. Le nostre battaglie, le nostre richieste, i nostri tentativi di coinvolgere le istituzioni: nessuno ci ha dato ascolto. In qualità di capogruppo del gruppo “Cimmino Sindaco di Stabiae”, rivolgo dunque un invito al sindaco: bisogna denunciare in Procura questo scempio, bisogna denunciare il disinteresse delle istituzioni. I resti del ponte stanno alterando il flusso regolare del fiume, elevando il rischio di ulteriori esondazioni, che ciclicamente lasciano decine di famiglie in ostaggio. Sono sicuro che il sindaco, sempre sensibile su questo tema, ci darà ascolto e come noi si scandalizzerà nel vedere queste immagini, ennesima testimonianza della totale inerzia e della pessima gestione amministrativa degli enti preposti”. 

La denuncia del Capogruppo D’Apice siamo sicuri che non cadrà nel vuoto, anche perché la gente è stanca, spazientita e fioccheranno denunce contro gli Enti preposti e i responsabili.