PD SCAFATI, GRIMALDI: "UN FIUME DI ACQUA E MELMA, DI TERRICCIO E DI SCARTI DELLA LAVORAZIONE DEL POMODORO INVADE LE ABITAZIONI ALLE PRIME PIOGGE"

Michele Grimaldi, capogruppo democratici e progressisti.
letto 313 volte
2-via-nuova-san-marzano.jpg
Un fiume di acqua e melma, di terriccio e di scarti della lavorazione del pomodoro, che si alza come un'onda ad ogni Tir che passa, che entra nelle abitazioni con il suo cattivo odore e lo schifo che rappresenta.
 
È il muro che decine di famiglie a via Nuova San Marzano sono costrette a subire per entrare o uscire di casa ad ogni pioggia, e a volte - in estate, durante il periodo della lavorazione del pomodoro - anche senza eventi atmosferici.
 
È successo anche a me di vederlo, lo scorso settembre, mentre ero là per sostenere la protesta dei residenti che volevano bloccare la strada, perché esasperati: con quaranta gradi all'ombra, mentre discutevamo con polizia municipale e carabinieri, dai tombini eruttò questo misto di melma, terriccio e scarti rossi, allagando completamente il manto stradale.
 
Come se qualcuno, immagino nella mia testa, avesse volontariamente aperto gli scarichi, aumentato la portata, come se qualcuno avesse voluto dire "lo faccio proprio adesso che ci siete tutti", perché posso, e voi non ci potete fare nulla.
 
La foto in alto è di stamattina.
 
Nonostante i lavori, i dragaggi e le promesse, la strada si è di nuovo allagata.
 
Ed è una vergogna insopportabile: per Scafati, per San Marzano, per i due Sindaci, per le Istituzioni di tutti i livelli, per le forze dell'ordine e la magistratura che non riescono ad individuare i colpevoli e punirli.
 
È possibile che nel 2022 ci siano bambini che debbano crescere così? Famiglie chiuse dentro o fuori casa da colate di pioggia e scarti industriali?
 
È tollerabile che in quella zona sempre più persone si ammalino, così come ovunque si è costretti a vivere vicino al Sarno e ai suoi canali?
 
È giusto vivere così? Senza rete fognaria e senza registro tumori, tra strade allagate e prepotenza di chi per profitto inquina le nostre terre, tra puzza di acido che esce dall'acqua e dai tombini, e l'indifferenza complice di chi non fa nulla?
 
No! non è giusto!
 
E dobbiamo provare a reagire, soprattutto per rispetto di chi è costretto a subire sulla propria pelle questa ingiustizia.
 
Reagire: parlandone, denunciando pubblicamente, pretendendo risposte.
 
P.S.: lo racconto non perché c'entri qualcosa, ma solo per la coincidenza rappresentata dalla collocazione geografica dell'azienda in questione.
 
La settimana scorsa in consiglio comunale, grazie ad una interrogazione del collega Russo, abbiamo appreso che il Consiglio di Stato ha emesso una sentenza a favore de "La Regina di via Nuova San Marzano" e contro il Comune, citando un Piano degli insediamenti produttivi che non esiste.
 
Un errore, ma il Comune (che con uno dei primi atti dell'Amministrazione Salvati ha rilasciato un Permesso a costruire a quell'azienda che permette la cementificazione di quasi 50.000 metri quadri) ha stranamente e inspiegabilmente deciso di non chiedere la revocazione della sentenza.
 
Noi, a proposito di parlare, denunciare pubblicamente e pretendere risposte, incalzeremo nelle prossime settimane per sapere perché.