IL PREZZO DELLA BENZINA ALLA POMPA E' DIVENTATO INSOSTENIBILE

Anche se il prezzo del barile greggio diminuisce, il prezzo della benzina alla pompa non diminuisce. Contro le speculazioni delle grandi lobbies petrolifere c'è solo l'energia alternativa
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A Gennaio 2010 la benzina costava in media 1,3 euro, oggi Febbraio 2012, il prezzo sfiora 1,9 euro al litro. Ma come è possibile ciò? Oggi un barile di greggio costa intorno agli 103,23 dollari. Siamo ben lontani dalle follie dell'estate 2008, quando si raggiunsero addirittura i 147 dollari al barile. Siamo distanti, però, anche dall'estremo opposto, cioè i 40 dollari raggiunti durante il peggior momento della crisi finanziaria mondiale. In realtà, il prezzo che paghiamo per rifornirci di benzina non è legato alle quotazioni del petrolio sul mercato. Comunque, molto meno di quanto siamo abituati a pensare.

Al di là dell'inevitabile sovrapprezzo dovuto alla raffinazione del petrolio, a incidere di più sul caro benzina è la legge della domanda e dell'offerta. Ma direi anche delle grandi speculazioni. Dicono che le riserve mondiali vanno lentamente esaurendosi. Cosa inesatta, perchè all'esaurimento di un grande giacimento di petrolio corrisponde il ritrovamento di un nuovo giacimento. Ma come mai in Italia la benzina costa di più rispetto agli altri paesi europei, che come noi non sono produttori di petrolio? Qualcuno afferma che nel nostro paese le pompe di benzina sono tante e piccole. Giocoforza ciascuna rifornisce un numero limitato di automobili. Per non andare in rosso, questi gestori applicherebbero prezzi un po' più alti. Ma questo non giustifica i prezzi così alti.

«In media - spiega Davide Tabarelli Presidente di Nomisma Energia - il greggio di buon livello, per esempio dell'Algeria, ha un costo industriale di estrazione di circa 3 dollari al barile. A questi, se ne devono aggiungere altri 2 per il trasporto verso la raffineria, la quale ne spenderà circa 3 nella realizzazione dei diversi derivati del barile. In totale siamo a 8 dollari al barile che, se calcolato in Platts, significa un prezzo di 5 centesimi al litro». Cioè, a livello puramente teorico, il prezzo del carburante sui mercati internazionali definito attraverso i soli costi industriali è a un livello infinitesimamente minori di quelli del Platts. Ma com'è possibile che in Italia il costo industriale della benzina in Italia è di 0,65 centesimi (ad oggi), a cui vanno aggiunti i costi di trasporto una volta che le navi hanno scaricato il prodotto, a cui si sommano quelli di pubblicità, i costi del gestore, gli investimenti sui punti vendita e i tanto amati bollini delle raccolte premio, all?incirca 19 centesimi. Sommando infine anche gli 1 euro di tasse, si arriva ad un prezzo totale, che possiamo definire ottimale, di 1,9 circa euro per litro. Quindi, le tasse rappresentano un costo esorbitante che si aggiunge ai costi del barile e di tutti i costi che abbiamo detto prima.

E pensare che trovare strade alternative al petrolio e alla benzina significherebbe ridurre i prezzi e nello stesso tempo ridurre l'inquinamento dell'aria, specialmente nelle grandi città. Ma queste sono strade già tentate in passato, nel 1996, le prime auto elettriche prodotte in serie, le EV1 (Electric Vehicle 1), furono fabbricate negli USA dalla General Motors e circolarono per le strade della California. Erano auto veloci: passavano da 0 a 100 km/h in meno di 9 secondi!! Ed erano molto silenziose! Non producevano nessun tipo di inquinamento (e neppure avevano il tubo di scappamento). Erano facilmente ricaricabili con energia elettrica nel garage di casa. Dieci anni dopo queste auto del futuro sparirono: come può essere possibile? In primo luogo queste auto non potevano essere comprate, ma solo noleggiate. I contratti di noleggio non vennero semplicemente rinnovati. La General Motors recuperò tutte le EV1, nonostante l'opposizione dei suoi utenti, e dopo furono....distrutte...centinaia di auto.

Nel 1997, la Nissan presentò il modello elettrico Hypermini nel salone di Tokyo. Il municipio della città di Pasadena (California USA) adottò quest'auto come veicolo professionale per i suoi dipendenti. Erano molto apprezzate per la loro facilità di manovra e parcheggio, ed anche per la loro efficienza di movimento dentro la città. Nell'Agosto del 2006, andò a termine il contratto di noleggio delle auto tra il Municipio di Pasadena e la Nissan. Il Municipio tentò di comprare le auto, ma la Nissan non lo permise. La Nissan ritirò tutte le auto per.....distruggerle!

Nel 2003, la Toyota decise di iniziare la produzione del RAV4-EV (EV sta per Veicolo Elelettrico). Questa 4x4 elettrica, un prodotto di alta raffinatezza tecnologica, era stata molto apprezzata dai suoi utenti fin dal 1997. Il costo della ricarica era di soli $ 0,09 per Kilowatt/ora, vale a dire, una ricarica completa del veicolo costava $ 2,70. Nel 2005 i contratti di noleggio andarono a scadenza. La Toyota immediatamente si prodigò per recuperare tutte queste auto per....distruggerle!!

Allora, alcuni cittadini USA decisero di organizzarsi. Venne creata l'associazione "Don't Crush" per tentare di salvare le RAV4-EV. Quest'associazione esercitò pressioni sulla Toyota per 3 mesi. Finalmente la Toyota autorizzò le persone, che avevano noleggiato queste auto, a comprarle. Tuttavia, la linea fu tolta dalla produzione e la batteria NiMH EV-95 non venne mai più prodotta. Come mai?

Nel 2005 la fusione commerciale Chevron-Texaco comprò il brevetto della batteria per US$ 30 milioni e smantellò la fabbrica. Curiosomente, mentre i veicoli elettrici venivano distrutti in massa, quelli a combustione erano ben protetti.

Nel Giugno del 2001, Jeffrey Luers di 23 anni, attivista USA per la difesa delle foreste, ebbe una triste esperienza. Egli fu condannato a 22 anni e 8 mesi di prigione per aver bruciato 3 Hummer's (auto americane, uguali a quelle dell'esercito che consumano molto combustibile). Lui volle esprimere con questo gesto la minaccia rappresentata per il nostro pianeta da questi mostri ultra inquinanti e consumatori.

Le "lobbies" delle grandi compagnie petrolifere non vogliono che i veicoli elettrici sopravvivano. E così fanno le guerre nel Medio Oriente a causa del petrolio e ammazzano persone in tutto il mondo....con l'inquinamento dei combustibili!

Ma non esiste solamente la tecnologia dell'auto elettrica...

La BMW ha un'automobile commerciale a base di idrogeno da circa 10 anni!! Il Governatore della California, il famoso attore Schwarzenegger, guida una Hummer ad idrogeno!

L'anno prima fu presentata al pubblico la Genepax, la prima e unica auto che funziona cl vapore acqueo. Sì, avete letto bene, quest'auto funziona unicamente con l'acqua!! E non è tutto, l'acqua che utilizza non deve essere neppure filtrata in alcuna misura, ed è capace di fare 80 km/h con un litro d'acqua.

Allora, come può essere possibile che queste auto non vengano promosse a livello mondiale? Queste auto dovrebbero sostituire quelle a combustione interna già da molti anni. L'auto ad idrogeno produce come rifiuto il vapore acqueo. Questo significa che è totalmente libera da inquinamento e utilizza l'aria come materia prima per il combustibile, una fonte gratuita di combustibile.

Ancora, non sapete che più di 100 anni fa un geniale scienziato, Nikola Tesla, trovò il modo di far muovere un motore (o una turbina, etc..) con l'"Energia libera" che non usa nè acqua nè idrogeno come fonte d'impulsi, ma solamente dei magneti? Oggi la tecnologia dell'"energia libera" si trova sufficientemente sviluppata dagli scienziati indipendenti, al punto che con uno di questi motori magnetici si potrebbe muovere un'auto dalla Patagonia fino all'Alaska, senza utilizzare una goccia di combustibile! Nella rete web si trovano disponibili i piani necessari per sviluppare questa prodigiosa tecnologia che, se fosse applicata, abbasserebbe il costo della vita di un buon 80%...L'abbondanza per tutti! Ma perchè non si applica? La risposta è semplice: per colpa delle lobbies bancarie e petrolifere che controllano il pianeta!!

Immaginate quanto costerebbe un barile di petrolio se non fosse utilizzato per muovere le automobili ed i camion? La minor domanda farebbe abbassare di molto i prezzi...Una commissione del Congresso USA concluse che il prezzo del petrolio cadrebbe a meno di $65 per barile, meno della metà del prezzo attuale, se non ci fossero gli speculatori. Tra gli speculatori ci sono i grandi fondi di investimento dei grandi capitali USA ed europei.

Ma a chi fa comodo che non scenda il prezzo del petrolio? Alle gigantesche corporazioni petrolifere che controllano i legislatori degli USA e dell'Europa mediante il potere del denaro che possiedono. Ed anche ai grandi capitali familiari che controllano molte industrie gigantesche multi dipendenti dal petrolio, come la famiglia Bush (ex Presidente USA), Rochefeller, Rotschild, la famiglia Reale inglese, etc..

Insomma, non c'è alcuna volontà di trovare strade alternative al petrolio perchè ciò rovinerebbe gli affari dei grandi speculatori. E noi paghiamo sempre di più!!