COM’ERA STATO AUSPICATO, SI AMPLIA LA ZONA ROSSA ATTORNO AL VESUVIO, DA NAPOLI EST A SCAFATI

Approfondimenti ed altro nel prossimo convegno di fine Ottobre-Novembre che i lions Pompei stanno organizzando
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Nel convegno, organizzato dai lions di Pompei e di Castellammare di Stabia del 7 Marzo 2010, dal titolo "IL VESUVIO: PASSATO, PRESENTE, E FUTURO", era stato auspicato appunto l’ampliamento della zona rossa (vedi articolo su mezzo stampa al link: http://www.mezzostampa.it/ambiente/2843_convegno-su-quotil-vesuvio-passato-presente-e-futuroquot.xhtml).

Al convegno parteciparono l'ing. Flavio Dobran, presidente del GVES, e ideatore del progetto "Vesuvio 2000", e il vulcanologo Giuseppe Rolandi del Dipartimento di scienze della terra dell'università Federico II, con la moderazione del geologo Prisco Cutino, addetto stampa circoscrizionale e redattore della rivista 108Ya, già organizzatore di altri due convegni sul Vesuvio, uno nel 1995/96 e uno nel 2003. Ebbene, il prof. Rolandi criticò aspramente il Piano di Evacuazione mettendone in evidenza le pecche e le limitazioni della zona rossa. Secondo Rolandi il Piano era stato realizzato con confini assurdi che coincidevano con i confini comunali. Dimostrò che ciò non aveva fondamenti scientifici e propose di allargare la zona rossa, ma non facendola coincidere con i confini comunali, bensì tracciando un cerchio che avesse come centro il Vesuvio.

Fu una relazione molto apprezzata dal pubblico che zittì anche le tesi catastrofiche dell’ing. Dobran. Evidentemente questa tesi di Rolandi ha fatto breccia e oggi abbiamo l’allargamento della zona rossa, considerando una linea "scientifica" che non coincide necessariamente con confini amministrativi dei Comuni, proprio come avevamo auspicato nel convegno. La nuova zona rossa va quindi dai quartieri più a rischio di Napoli, che sono quelli a Est del capoluogo: San Giovanni a Teduccio, Barra e Ponticelli, che sono coinvolti nella “zona rossa 1” per il 15 percento del territorio, per complessivi 38mila 401 abitanti, fino alla provincia di Salerno, per la precisione Scafati. Altri comuni che rientrano nella zona rossa sono Palma Campania, San Gennaro Vesuviano e Poggiomarino.

Ai fini della evacuazione, in caso di pericolo di eruzione, si punta a terminare, da parte della regione, entro il 2015, il grande anello stradale intorno al Vesuvio con lo svincolo di Angri che appunto "salda" la SS 268 del Vesuvio con l'autostrada: il progetto è finanziato con fondi europei per 54 milioni di euro. Al momento, comunque, non vi sono segnali di eruzione imminente, anzi, dal convegno, a detta di Rolandi, una eruzione di tipo Pliniana poteva accadere tra 200 anni. Il problema della zona rossa esige altre considerazioni di ordine costruttivo e di tipologia costruttiva, ma di questo ed altro ne parleremo nel prossimo convegno che i lions Pompei stanno preparando per fine Ottobre-inizio Novembre 2013 con sede da definire (Pompei? Scafati?).