SCAFATI, SIGILLI AD UN SUPERMERCATO CINESE IN VIA VITIELLO, MA PER UN NEGOZIO CHE CHIUDE 10 NE APRONO. E’ UNA VERA INVASIONE.

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Per un negozio che viene chiuso altri 10 aprono. Per i cinesi la crisi non esiste. Quello che è successo a Scafati è solo la punta di un iceberg.  L'esercizio commerciale era già stato sottoposto a controlli da parte delle Fiamme Gialle di Scafati nel periodo natalizio. Nell'occasione furono sequestrate numerose luci ed addobbi pericolosi. In quell'occasione i militari hanno dedotto che la libera disponibilità del bene avrebbe protratto le conseguenze del reato mediante la continua immissione sul mercato di prodotti pericolosi. Il locale sequestrato è formato da una parte aperta al pubblico ed una adibita a deposito merce per una superficie complessiva di circa 1.000 mq ed un valore stimato in 2.000.000 di euro.

Ma come mai avanza velocemente la finanza cinese in Italia? Ebbene la spiegazione una sola: fare denaro e accumularlo nel minor tempo possibile. Una invasione vera e propria nell’economia italiana. Gli imprenditori cinesi non conoscono crisi perché sono lavoratori instancabili a basso costo.

20 anni fa a San Giuseppe Vesuviano si contavano sulle punte delle dita i negozi cinesi che esponevano la classica lanterna rossa, simbolo di appartenza del negozio ai cinesi. Oggi, sono decine e decine, investono in tutto ciò che serve a far soldi.

Bar, lavanderie, pizzerie, supermercati, negozi di giocattoli, articoli casalinghi, fabbriche di jean, squadre di calcio, etc…pasano in mano ai cinesi cedute da proprietari italiani ingolositi dalle offerte generose dei cinesi, e in contanti soprattutto.

I cinesi comprano di tutto e lo fanno ormai da anni, specie i piccoli esercizi commerciali. In un investimento lavorano tutti, padre, madre, e figli e parenti, ad orario pieno e a turni. L’obiettivo è uno solo: fare soldi e trasferirli in cina dove un operaio guadagna 100/150 euro al mese, mentre qui anche 100 e più euro mensili. Soldi che, come abbiamo detto vengono trasferiti in Cina con grave danno dell’economia italiana.

Spesso si lavora in nero e spesso si usano prodotti non consentiti dalle nostre normative e quindi succede quello che è successo a Scafati con la chiusura del supermarket cinese non in regola.

E’ chiaro che per fare soldi, molti e subito, c’è anche lo sfruttamento della manodopera cinese, la quale lavora ininterrottamente 24 ore su 24 e a turni. Dormono anche in spazi angusti, spesso dove lavorano. Questo lo fanno per poter spedire a casa loro in Cina più soldi possibili.

L’80% dei cinesi arriva dalla zona dello Zhejiang, che ha circa 55 milioni di abitanti, con dialetti diversi e mille associazioni. Un’area con una forte economia di mercato, anche nel regime comunista. Questa rete solidaristica e territoriale si mantiene anche in Italia. Un imprenditore, qui, si sente in obbligo morale di aiutare chi viene dal suo Paese.