Scafati: MACCHINISTA SI SUICIDA CONTRO UN TRENO IN CORSA

Silvestro Gallo soffriva di depressione
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Si trovava nella stazione della Ferrovia dello Stato, Silvestro Gallo, cinquantenne, quando il treno regionale diretto a Napoli delle 16,30 stava per attraversare i binari di Scafati. Prima in lontananza, poi sempre più vicino ed infine il tuffo nel vuoto che ha visto l’uomo gettarsi sui binari...

per essere volontariamente investito dalla furia del treno che, non accorgendosi dell’impatto ha proseguito la sua corsa indifferente per un lungo tratto e con il solito passo, mentre a distanza l’uno dall’altro i brandelli del corpo ormai distrutto e disperso. Dopo poco, le prime sirene della polizia, dei Carabinieri della locale stazione, della scientifica e della Polfer di Nocera sopraggiunta sul posto per verificare di persona l’incidente che tra l’altro ha visto vittima ed anche carnefice un impiegato delle ferrovie dello Stato. Silvestro, macchinista, padre di due bambini maschi ha deciso così di mettere fine ad una sofferenza che lo torturava già da tempo. L’uomo, infatti, era in cura presso una clinica psichiatrica di Lecce e più volte in passato aveva tentato il suicidio, strappato dalla morte ogni volta dalla sua compagna, sopraggiunta anch’essa sul posto, stordita ma serafica. Silvestro, residente a Trecase, probabilmente di turno a Scafati, non ha resistito e vedendo il treno in lontananza da una panchina della stazione e con lo sguardo perso nel vuoto, si è fatto sopraffare dalla cieca voglia di farla finita, unico modo per far cessare il dolore che lo aveva accompagnato negli ultimi anni. Sul posto, per il riconoscimento di quel poco rimasto sui binari della stazione, un parente, la compagna, mentre al di fuori della stazione una folla di curiosi, passanti in attesa di capire cosa fosse accaduto, in un pomeriggio assolato, sprofondato tutt’un tratto nella tragedia. Lì sul posto, infatti, forze dell’ordine e passanti sono rimasti per diverse ore, fino a quando, dopo i rilievi del caso della scientifica, sono stati prelevati i brandelli del corpo dell’uomo. Fermi ad attendere i rilievi della scientifica, anche i numerosi pendolari diretti a Napoli costretti a scendere dal treno e a prendere mezzi alternativi per far ritorno a casa, mezzi, come un pullman, destinato ad attendere ancora, a causa di un incidente sull’autostrada dov’ era in atto un tamponamento a catena. Così mentre dall’altra parte della città, gruppi di cittadini si raggruppavano fuori dai seggi per osservare la corsa spasmodica alle urne, in via Oberdan altri gruppetti osservavano silenziosamente il tragico epilogo di una vita sofferta. Francesca Cutino