Scafati: SEMPRE PIU' DRAMMATICA LA SITUAZIONE AL CANTIERE

Nella giornata di oggi, scontri tra gli operai e il presidente del consorzio
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Ancora drammatica la situazione degli undici operai licenziati dalla ditta impegnata nella realizzazione dei collettori per il disinquinamento del Sarno. Alcuni di loro, ieri mattina, hanno resistito anche alla pioggia scrosciante, barricati sui silos del...

cantiere di via Pasquale Vitiello. Sul posto, ancora più tensione, ancora più agitazione in attesa di un incontro con il Prefetto di Napoli Alessandro Panza. Per il momento, solo tanto nervosismo e la minaccia di alcuni operai di buttarsi di sotto per difendere con le unghie e con i denti il proprio posto di lavoro. Anche il presidente del consorzio, a detta di alcuni operai, avrebbe reagito in malo modo di fronte ai catenacci posti al cancello del cantiere, cercando di forzare a suon di spintoni le porte chiuse e sigillate. Neanche l’intervento dei sindacati presenti è riuscito a redimere gli animi degli operai e del presidente, che armato di ombrello avrebbe colpito un operaio intervenuto per evitare che si aprissero le porte del cantiere. Sul posto, inevitabilmente sono accorsi in tutta fretta i Carabinieri della locale stazione e i Vigili del Fuoco che per tutto l’arco della mattinata hanno piantonato il silos. Una storia lunga e travagliata quella degli operai della M.g.a protagonisti di numerose proteste e attualmente impegnati un accordo contrattuale con la Green Impresit che scadrà il prossimo 4 aprile. Un accordo, suggellato nell’ottica di raggiungere il 70% dei lavori per poi poter usufruire di 27 mesi di ammortizzatori sociali. Lo spiraglio di ottenere la mobilità, però, per gli operai di via Pasquale Vitiello diventa sempre più lontano perché attualmente i lavori, vuoi per le continue proteste, vuoi per mancanza di direttive, sono ancora fermi al palo al 60%. Anche l’incontro di mercoledì mattina tra i sindacati di categoria con il generale Roberto Jucci non avrebbe dato responsi diversi,indicando come unica soluzione, l’abbandono del cantiere da parte degli operai. <<Abbiamo chiesto al prefetto Panza – ha detto uno dei sindacalisti presenti – di riceverci, denunciando il mancato raggiungimento degli obiettivi e la necessità degli 11 operai di un sostentamento per le proprie famiglie>>. Francesca Cutino