SARNO (SA), PENSIONATI COSTRETTI AD ATTENDERE IL PROPRIO TURNO ALL'ESTERNO DELL'UFFICIO POSTALE, ESPLODE LA RABBIA DELLA FNP CISL PROVINCIALE

Il segretario generale Giovanni Dell’Isola: «Situazione inaccettabile, intervenga l’amministrazione comunale per fermare quanto succede in piazza Marconi».
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«Fare attendere tantissimi anziani fuori dall’ufficio postale, esponendoli così a intemperie di ogni tipo, è davvero una situazione inaccettabile».

Non si fa attendere la replica di Giovanni Dell’Isola, segretario generale della Fnp Cisl di Salerno che ha deciso di denunciare quanto accade all’ufficio postale di piazza Marconi a Sarno, dove, per motivi di sicurezza, solo 36 persone alla volta possono accedere nei locali in uso a Poste Italiane.

«I pensionati non possono sempre essere l’ultima ruota del carro. E’ ora che l’azienda inizi a ricalibrare i servizi in funzione delle esigenze dell’utenza, ad iniziare da una netta separazione tra servizi postali e finanziari, oltre che trovare delle sedi adeguate per permettere a tutti di non dover aspettare il proprio turno in strada. In questi giorni fa freddo, ma cosa succederà durante il periodo estivo, quando le temperature raggiungeranno livelli record? Per questo chiediamo anche all’amministrazione comunale di Sarno di voler intervenire con decisione per sollecitare le Poste affinché abbiano  maggior rispetto dei cittadini di Sarno più anziani che non possono essere trattati in tal modo».

Una richiesta precisa, dunque, quella di Dell’Isola, che prende le difese dei principali utenti degli uffici postali: i pensionati. «Chiediamo inoltre che si attivino sportelli dedicati all'utenza degli anziani, che in base alle nuove modalità, per pensioni anche di poco superiori ai mille euro devono far accreditare il loro assegno pensionistico su un apposito libretto o conto corrente, per poi poterlo riscuotere ogni mese. E anche in questo caso, dopo lunghe ed estenuanti code in piedi, la gran parte degli anziani non riesce a sostenere e spesso causa disturbi e malori, Quello di Sarno è un caso estremo, ma anche in altre città della provincia registriamo vicende analoghe dove le code sono lunghe ed estenuanti».