Scafati: MINACCE ED ESTORSIONI: SE TI RIBELLI TI AMMAZZO!

Imprenditore di Scafati vittima di estorsioni ed intimidazioni
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Il datore di lavoro invita l’operaio a impegnarsi di più nel lavoro e questi per tutta risposta lo minaccia dicendogli :”Poi vediamo se io lavoro o no su questo cantiere…da oggi tu mi dai a campare…facco la camorra con te….e se ti ribelli ti ammazzo…tu da oggi non puoi più stare tranquillo con me.”E da quel giorno per l’imprenditore sono seguite minacce e richieste estorsive...

E’ cominciata cosi ,dalla denuncia di un imprenditore terrorizzato l’operazione dei Carabinieri della Tenenza di Scafati guidati dal tenente Gianpaolo Scafarto “30 Giorni “ che in collaborazione con gli uomini del comando compagnia di Nocera Inferiore del maggiore Massimo Cagnazzo hanno messo a segno nella notte tra lunedi e martedi 6 arresti.A finire in carcere Salvatore De Martino 25 anni , residente a via Roma a Scafati,Francesco Fienga 33 anni residente a Scafati in via Roma e Annamaria Panariello 51 anni residente a Scafati in via Pertini.Con loro agli arresti domiciliari Vincenzo Aquino 34 anni residente a via Passanti a Boscoreale,Rosa De Martino 30 anni residente a via Passanti a Boscoreale e Teresa de Martino 19 anni residente a Scafati a via Pertini. A coordinare le indagini la Procura della Repubblica di Nocera Inferiore con il sostituto procuratore la dottoressa Sabrina Serrelli che ha accettato le richieste del pm Donatella Mancini. I dettagli dell’operazione sono stati illustrati dal maggiore Cagnazzo e dal tenente Scafarto durante una conferenza stampa presso la tenenza di via Oberdan. L’operazione prende il nome dall’arco di tempo”30 Giorni” che è servito ai militari per mettere fine alle estorsioni ed alle minacce dell’imprenditore che non sapendo più come difendersi da aggressioni e continue richieste di denaro aveva deciso di denunciare tutto ai Carabinieri.Tutto comincia circa tre mesi fa quando un imprenditore di una impresa edile che aveva in corso lavori di ristrutturazione di un prefabbricato nei pressi della cittadella giudiziaria di Salerno assume su sollecitazioni di un altro operaio il De Martino Salvatore. Sin dai primi tempi l’imprenditore però nota il giovane svogliato e poco sollecito nel lavoro .Lo richiama all’ordine e questi per tutta risposta anziché mutare atteggiamento prima lo schiaffeggia e poi gli dice :” :”Poi vediamo se io lavoro o no su questo cantiere…da oggi tu mi dai a campare…faccio la camorra con te….e se ti ribelli ti ammazzo…tu da oggi non puoi più stare tranquillo con me.” L’imprenditore impaurito decise di allontanare Salvatore De Martino dal cantiere dopo avergli corrisposto il denaro per il lavoro svolto. Per l’imprenditore i doveva esser la fine di un incubo ma era solo l’inizio di minacce e richieste di soldi..Pochi mesi dopo infatti l’imprenditore ricevette una telefonata in cui sempre il De Martino gli imputava il suo stato di indigenza e gli chiedeva del denaro. Il tutto accompagnato da nuove minacce di morte. L’imprenditore provò a prendere tempo ma qualche giorno dopo fu di nuovo schiaffeggiato. L’incubo per il datore di lavoro continuava tanto che decise anche di dare al De Martino 150 euro a fronte di una richiesta di 200 euro del tentativo di far allentare la morsa estorsiva. De Martino riceveva i soldi ma dopo pochi giorni pretendeva 700 euro di nuovo.Il De Martino in talune occasioni non esitava a compiere le sue richieste estorsive accompagnato dalla madre Annamaria Panariello ,dalla moglie e dal figlio coinvolgendo nelle richieste di denaro anche la compagna dell’imprenditore. Allo stesso modo fu messo in atto anche un tentativo fittizio di placare la contesa dal Fienga che ponendosi da paciere si trasformò in un nuovo estorsore per l’imprenditore.L’indagine ha messo in luce lo stato totale di prostrazione,paura ed angoscia dell’imprenditore che non sapeva più fronteggiare le richieste estorsive e le minacce continue di morte. Alla fine l’imprenditore stanco decise di denunciare tutto ai Carabinieri di Scafati che fecero partire le indagini e da qui è partita dopo le indagini di rito l’operazione dei Carabinieri che ha portato ai 6 arresti. Nicola Sposato