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ALVI, A RISCHIO 1300 POSTI DI LAVORO
Il gruppo risente della crisi del comparto agroalimentare. Cessioni di alcuni punti vendita in provincia di SalernoC?eravamo accorti da tempo della crisi del Gruppo ALVI. Dalla fine di questa estate, quando si notavano in alcuni supermercati della Provincia di Salerno vuoti tra le merci nelle corsie. Si diceva che doveva arrivare nuova merce o che si stava ristrutturando. Ma la verità era un?altra. Il gruppo ALVI della famiglia Villani era in crisi. Crisi dovuta alla più generale crisi del comparto agroalimentare della Provincia di Salerno. La Provincia e i sindacati hanno chiesto un tavolo prefettizio urgente per discutere della situazione attuale del Gruppo ALVI e del destino dei 1300 dipendenti dei vari punti vendita, nonché della piattaforma logistica di Fisciano. Si è concluso con questa decisione l?incontro dei giorni scorsi presso il Centro provinciale per l?impiego, che ha visto seduti al tavolo di confronto l?Assessore provinciale al Lavoro, Anna Ferrazzano, ed i rappresentanti dei sindacati di categoria, tra cui Antonio Grieco della Filcams-Cgil. Al centro della vicenda il piano di ristrutturazione aziendale attuato dal Gruppo ALVI. Piano che, attraverso una pianificazione congiunta, che prevede la cessione di rami d?azienda e la vendita di alcuni negozi, sta di fatto allarmando i circa 1300 dipendenti che non vedono garanzie sul proprio futuro lavorativo. La situazione relativa alla crisi del Gruppo Alvi è molto confusa e non ci sono segnali da parte della proprietà, assenti anche all?incontro con la Provincia e i sindacati. I lavoratori cominciano a protestare per il ritardo della mensilità lavorativa di Settembre e non sanno che pesci prendere, vista la mancanza di segnali da parte della proprietà.
La crisi del comparto agroalimentare ha fatto sì che l?Alvi cedesse negozi o supermercati anche in Puglia e Basilicata e parte del Lazio. In provincia di Salerno, per ora, il Gruppo Alvi ha ceduto solo alcuni punti vendita sparsi nella provincia: due ad Agropoli e uno a Cava dei Tirreni. Chiusure effettuate dalla sera al mattino, oppure trasformate con marchi aziendali nuovi. Urge quindi un confronto in sede prefettizia per pianificare imminenti azioni da portare avanti e anche per dare chiarimenti ai lavoratori, che sono a rischio di mobilità.
Prisco Cutino