SCAFATI, SARASTRA,ALIBERTI: "RESTIAMO SERENI RISPETTO ALL’APPELLO DELLA PROCURA ALLE ASSOLUZIONI DEL PROCESSO"

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"Sono stanco ma fiducioso nella giustizia. Dopo 10 anni di indagini e sette anni di processo che mi hanno e ci hanno visto assolti, su tutti i capi di imputazione, perché il fatto non sussiste. In Italia le sentenze possono essere anche appellate quando ci sono motivazioni e valutazioni forti da parte della Procura. Non mi sento un perseguitato ma forte di una verità che è nelle carte processuali e nelle decine e decine di udienze. Non giudico chi lo ha deciso per l’appello né tantomeno le motivazioni. E’ un ulteriore momento difficile che voglio affrontare con i miei avvocati Sica e Pepe, come abbiamo fatto davanti ai giudici di primo grado. Con la serenità che la giustizia ha i suoi tempi. Riascoltare, come chiesto dalla Procura i miei acerrimi avversari politici fa male ma se serve per ricostruire ancora e di più la verità ben venga. Davanti a 220 pagine di sentenza di primo grado chiariremo ogni rigo delle 36 pagine di appello anche perché sono questioni già affrontate in primo grado. Ribadisco la fiducia nella magistratura, continuo a lavorare per la città e per i miei concittadini con serenità, perché dopo tutto quello che ho vissuto nessuno, dico nessuno può togliere il sorriso né al sottoscritto né alla mia famiglia: hanno sofferto già troppo".