DEBITO DA RISTRUTTURARE, COOPSETTE AL BIVIO

Il management della Coopsette impegnato a trovare in tempi stretti un accordo con le banche ed evitare l'amministrazione controllata. La Coopsette è la società che ha realizzato il Centro Commerciale LA CARTIERA
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Sono giorni caldissimi nella sede della Coopsette a Castelnovo Sotto, alle prese in queste settimane con una crisi che nella sua storia non ha precedenti.

Pancia a terra da settimane, il presidente della principale cooperativa di produzione lavoro di Reggio, Fabrizio Davoli sta lavorando a un piano di ristrutturazione del debito che eviti a Coopsette l?amministrazione straordinaria.

Nessun commento arriva dai piani alti del colosso cooperativo - oltre mille dipendenti tra capogruppo e società controllate, lavori in tutta Italia nei comparti immobiliare, grandi opere e armamento ferroviario -ma è soprattutto la situazione di questi giorni che richiede riserbo.

L?obiettivo del management di Coopsette è rinegoziare un debito che si è fatto in questi ultimi anni decisamente pesante: colpa della crisi che ha investito l?edilizia e in particolare quel settore immobiliare in cui anche la storica cooperativa ha puntato. In particolare, si legge anche nella relazione che accompagna i dati del bilancio consolidato 2011, approvati nell?aprile scorso «difficoltà si sono invece manifestate sotto il profilo della domanda nel segmento turistico residenziale, e così, il progetto di Campione del Garda in cui la cooperativa ha investito significative risorse, ha visto, nel corso del 2011, vendite modeste e sotto le aspettative».

Ma non è solo quell?investimento a pesare sui conti di Coopsette: anzi, in questi mesi, il gruppo dirigente della cooperativa aveva già impostato un piano di ristrutturazione che mirava a ridurre l?indebitamento finanziario. Un indebitamento, quello verso terzi, che già negli ultimi mesi del 2011 si era ridotto da 372 milioni di euro a 262 milioni. E questo grazie a una graduale fuga dal settore immobiliare: nei mesi scorsi, infatti, Coopsette era riuscita portare a termine alcune «importanti cessioni immobiliari». Un trend che però, adesso - con la crisi dell?edilizia che sembra non avere aver ancora toccato il fondo - si è bruscamente interrotto. Così ora, la coop di Castelnovo sotto si trova esposta con le banche per circa 300 milioni di euro, mentre è più o meno della stessa entità il debito che la cooperativa ha verso fornitori. E proprio da uno di questi è partita nelle scorse settimane l?istanza di fallimento che - una volta arrivata in tribunale - ha finito per aprire la strada che potrebbe portare la Coopsette al concordato temporaneo. Una ipotesti questa che i legali della società - assistiti in questa partita dall?advisor «Bain & Company» stanno cercando di scongiurare in tutti i modi. L?obiettivo di queste ore è quello di rinegoziare e ristrutturare il debito con le banche, ottenendo il tempo necessario per saldare i debiti con i fornitori.

Ricordiamo che la Coopsette è la società che ha realizzato il Centro Commerciale LA CARTIERA, una struttura che sta mettendo in crisi le attività commerciali presenti sul territorio pompeiano e scafatese. I lavoratori del Centro sono impegnati oltre 10 ore giornaliere, buona parte senza tutela e in nero. Ma davvero nessuna Istituzione politica, sindacale, collocamento, Ispettorato del lavoro, etc., può intervenire per modificare questo atteggiamento dei titolari dei negozi? Capiamo che i fitti dei negozi sono molto esosi e la crisi economica non aiuta di certo, capiamo anche che il lavoro è diventato merce rara, ma trattare così i lavoratori non è giusto! Eppure il Centro Commerciale è sempre pieno di gente, mentre sempre meno entra nei negozi della città di Pompei e Scafati.

Stranamente poi, è stato sostituito il Direttore del Centro Commerciale, dopo appena 6 mesi dall'apertura. Il nuovo si è insediato da poco, come mai?