ROMA, "OUR WAY HOME" EVENTO D'ARTE CONTEMPORANEA

Giovedì 16 febbraio 2017 - dalle ore 19.00 alle 23:00 - Carrozzerie n.o.t - Roma
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«Azioni, oggetti, parole e suoni che stimolano il nostro senso di appartenenza, ci appaiono cruciali per comprendere chi siamo e da dove veniamo. Per sentirci a casa ovunque nel mondo, con le persone che ci circondano.» 

OUR WAY HOME è un evento d’arte contemporanea  organizzato e curato da un gruppo di giovani arts manager provenienti dal Master in Arts Management dell’Istituto Europeo di Design, in collaborazione con 369gradi.

A Roma presso Carrozzerie n.o.t, giovedì 16 febbraio 2017 dalle ore 19.00 alle 23.00, prende vita OUR WAY HOME: un appuntamento all’insegna dell’arte, della multimedialità e dell’interattività, che è anche l’evento finale del Master.

I partecipanti sono invitati a ad esplorare il concetto di casa inteso come luogo, spazio, memoria, sensazione. È un viaggio attraverso suoni, installazioni, video, illustrazioni, performance realizzati per l’occasione da artisti provenienti da contesti e nazionalità differenti, che nella stessa serata raccontano la loro visione di quel luogo chiamato casa. 

OUR WAY HOME è anche il concept intorno al quale è stata indetta a dicembre 2016 una call per artisti e performer, chiamati ad indagare temi quali il senso di casa, di appartenenza, di identità e di accoglienza. In risposta a questa chiamata per l’arte sono arrivate più di cinquanta candidature di artisti visivi, compagnie teatrali, registi cinematografici, pittori, architetti e performer e sono stati selezionati otto progetti. Installazioni, video, performance e illustrazioni a cura di Paolo Roberto D'Alia, Sara Filippi, Donatella Franciosi, Polisonum, Filippo Riniolo, Giorgia Rocchi, Andrea Riccio e Gaetano Nenna, Eleonora Rotolo e Jonida Xherri, animeranno la serata coinvolgendo il pubblico in un flusso performativo continuo. 

Gli ideatori di OUR WAY HOME sono  professionisti provenienti da Austria, Cina, India, Germania, Spagna, Macau, Messico, Regno Unito, Stati Uniti d'America, Corea del Sud, Taiwan. Tutti hanno lasciato casa e lavorano in un posto nuovo, il tema li riguarda in prima persona. 

OUR WAY HOME èfrutto del lavoro finale del Master in Arts Management dell’Istituto Europeo di Design,un percorso interdisciplinare che prevede una full immersion di un anno, unico per la sua formula itinerante. Il piano di studi si articola infatti presso le sedi di Firenze e Roma, cui si aggiunge Venezia, con un workshop di una settimana, per un ampio tour contemporaneo sulla formazione e sull’arte.  

L’evento è realizzato in collaborazione con 369Gradi e sponsorizzato da Casale Del Giglio, che offre una degustazione durante la serata. 

Carrozzerie n.o.t   Via P. Castaldi 28 Roma, H 19-23, ingresso libero 

BREVI SINOSSI DELLE OPERE PRESENTATE 

Paolo Roberto D'Alia (istallazione)

ZAINO/CASA LE NUBI NERE DEL TRAMONTO

Un bombardamento aereo, un terremoto, una esplosione di gas ma manche uno sfratto esecutivo o semplicemente l'insopportabile convivenza con se stessi e il mondo di uomini e cose che ci circondano nel quotidiano, sono fattori che possono mettere ciascuno di noi nella repentina condizione di dover andare via, abbandonare tutto. In questi casi estremi cosa portare? Cosa mettere in uno zaino/borsa/valigia riempita frettolosamente? 

Sara Filippi (illustrazioni)

QUANDO NON TROVI LA TUA CASA

Quando non trovi la tua casa, nasce da una ricerca di una casa. Nasce dalla presa di coscienza che la mia ricerca di una dimora fisica si radicava su una ricerca che non poteva avere indirizzo. Ricercavo con ostinazione una sensazione. E quella sensazione cercavo di cucirla addosso alle stanze, alle piastrelle, ai sorrisi ‘di casa’, alle abitudini, alla moka, alle cose più disparate. Quando non trovi la tua casa è il viaggio nel viaggio della ricerca del proprio posto. Una riflessione che passa attraverso anche i viaggi di 'quando non trovi la tua casa' altrui, in cui inciampi inevitabilmente.  Oggi la questione dell’avere il proprio posto, la propria casa è prepotente. Con ordini di ricerca estremamente diversi. Giovani benestanti sono costretti (più o meno felicemente) ad abbandonare la propria comoda casa per girare alla ricerca di una ancor più comoda casa. Spesso trovando mura più solide, ma con malfatte fondamenta. Spesso cercano belle carte parati anzichè buone basi, e passano la vita ad associare la tappezzeria del divano alle tende con l’aiuto dello psicoterapeuta. Forse mancano proprio le domande giuste. Più o meno giovani provenienti da paesi poveri o in conflitto sono costretti (e questa volta per niente felicemente) ad abbandonare la propria casa di solide fondamenta. Sono scaraventati in viaggi senza orizzonte, in cui solo la presenza di tanto solide fondamenta gli permette di proseguire il viaggio nel vuoto alla ricerca del resto della casa. Forse mancano proprio le risposte giuste. 

Donatella Franciosi (performance, istallazione e video)

HOME

Home è un film di 9 minuti che ho girato insieme al videomaker Giancarlo Sanfilippo nell’inverno del 2014 a casa mia a Fossa, in provincia di L’Aquila. Il film nasce dal desiderio di avere una testimonianza dei suoni e delle voci di casa, un tappeto sonoro da ascoltare nei giorni di nostalgia; solo in un secondo momento vi sono state poi abbinate le immagini. Il risultato è una deriva sonora di voci e visioni che raccontano di 4 giorni trascorsi con la famiglia durante i quali abbiamo preparato le mandorle zuccherate, abbiamo fatto visita alla casa inagibile dal terremoto del 2009, visto Massimo Ranieri in tv, mangiato e raccontato delle storie e aspettato chi stava tornando a casa. Per scelta, l’unica proiezione pubblica del film è stata al Pietrasanta Film Festival nel giugno del 2015, dove la giuria presieduta da Valerio Caprara ci ha assegnato il premio Bacco. In occasione invece dell’evento Our Way Home, il film Home, diventa una performance nella quale uno spettatore alla volta avrà l’occasione di vederlo, dopo aver ascoltato delle storie più o meno segrete sulla mia casa e sulla mia famiglia, in una ambiente che riprodurrà il più possibile un angolo. 

Polisonum (istallazione sonora)

OUR HOUSE

Il “ritmoanalista” e sempre all’ascolto, ma non sente solo parole, discorsi, rumori e suoni; e capace di ascoltare una casa, una strada, una citta, come si ascolta una sinfonia, un’opera. Ovviamente, cerca di conoscere come questa musica e composta, chi la suona e per chi. [Henri Lefebvre]
Our House e l'esplorazione acustica di un appartamento, la ricerca dei suoni che lo caratterizzano, che ne costituiscono l'identita. Ogni spazio possiede un' identita sonora scomposta in suoni a cui abitualmente non diamo rilevanza. L’ascolto e la ricerca di questi suoni forniscono informazioni sulla natura degli oggetti che abitano la casa, sul loro costante divenire. Si cerca una composizione armonica di suoni domestici, una ridefinizione acustica dello Spazio. La planimetria dell'appartamento, permette di interagire, miscelare e ricomporre la propria personale soundtrack dell'appartamento esplorato. 

Filippo Riniolo (performance)

ODISSEA, DOPO LA GUERRA PERFORMANCE

La performance parte dall’odissea come testo fondativo dell'identità del mediterraneo e dei suoi abitanti. Il Mediterraneo è il luogo attraversato da millenni da chi cerca una casa. Come Ulisse, migliaia di migranti attraversano il Mediterraneo, pieno di mostri, insidie, sirene e speranze. Nelle ricerca ultima di un luogo da chiamare casa. La casa non è tanto il luogo in cui siamo nati ma quello in cui una comunità ci aspetta.

L’elemento della mia ricerca performativa è la tradizione orale, come trasmissione di conoscenza, tanto per i testi Omerici, quanto per i testi sacri delle religioni monoteistiche. La performance prevede che 4 attivisti del Baobab, associazione che offre accoglienza ai migranti transitanti, raccontino episodi e vicende ascoltati. Ogni fruitore potrà sedersi a fianco ad uno dei 4 performer/attivisti e ascoltare il racconto di una tappa e di un episodio narratogli dai migranti che hanno assistito. L’insieme di questi racconti ci restituisce una mappa del mediterraneo come raccolta di esperienze, città desideri di ritorno a casa, o case che aspettano qualcuno, proprio come il baobab. Questi racconti, come quelli omerici, ci dicono ancora quanto la casa sia il luogo dove speriamo che qualcuno ci attenda. Come un miraggio che da senso, se non la direzione, al viaggio. E ogni viaggio è, in qualche modo, la ricerca di una casa. 

Giorgia Rocchi, Andrea Riccio and Gaetano Nenna, (istallazione con audio)

RISONANZE DIVENTO   

L’installazione nasce dalla necessità di creare uno spazio armonico e di risonanza, uno spazio in cui sentirsi a casa ovunque ci si trovi. La casa, per noi, è uno spazio che si riempire delle immagini interiori di chi lo abita, in cui vedere la propria luce così come la propria ombra per percepire l’estensione dell’espansione del proprio essere. È quindi un luogo in cui ascoltarsi e guardarsi nel profondo, in cui trasformarsi, per poi entrare in risonanza con sé stessi e con gli altri.  

Cosa si vive e come ci si percepisce in questo spazio? Può questa esperienze innescare un processo di cambiamento e di evoluzione personali e collettive? 

Eleonora Rotolo (video)

BODY LIKE A TERRITORY 

La nostra casa e il corpo che abitiamo, ma anche la terra che il nostro corpo calpesta. I luoghi che visitiamo ci influenzano e cambiano il nostro modo di essere, solcando strade nel interno che si intrecciano tra loro. Nella contemporaneità la compressione dello spazio ci da la possibilità di raggiungere diversi paesi in cui possiamo trovato un potenziale infinito di influenze. Lo scambio, la relazione e l’interrelazione con i luoghi visitati ci persuade, cambia le nostre visoni e arricchisce la nostra cultura, contribuendo a farci sentire parte i un unico pianeta dove il nostro flusso sanguigno scorre allo stesso ritmo di quello umano. I luoghi che visitiamo diventano parte del nostro vissuto e si mescolano alle nostre esperienze creando nella mente mappe che si sovrappongono, idealmente libere da confini. 

Jonida Xherri (performance/istallazione e tessuto)

MIRËSE ERDHËT!

I tappeti da sempre sono stati una grande tradizione in Albania, specialmente nella stanza degli ospiti. L'ospitalità e una delle più grandi tradizioni in tutti i paesi Mediterranei. Con questo tappetto si pone l'invito alle persone a vivere l'opera, toccandola e anche sedendosi sopra, quindi facendo un invito di ospitalità, ricambiando, nel paese che ormai mi ospita da anni, l'ospitalità con ospitalità. L'opera fa parte alla collezione Museale di casa Masaccio. 

Carrozzerie n.o.t, Via Panfilo Castaldi 28 00153 Roma