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DUE SCRITTORI SALERNITANI SONO I CURATORI DEL LIBRO DEDICATO AL GRANDE TORINO
IN LIBRERIA L’EPOPEA DEL GRANDE TORINO Roma, 20.03.2017“Il Grande Torino, campioni per sempre” è il nuovo titolo edito da Absolutely free di Roma che si va ad aggiungere alla già ricca bibliografia dedicata a una squadra che non ha rappresentato solamente un territorio, non ha contrassegnato un’epoca ma anche sintetizzato valori di unità nazionale. Sedici gli autori di tutto il territorio nazionale, e di diverse fasce di età, che hanno dato vita a questa nuova antologia che si conclude con una preziosa intervista rilasciata dall’ultimo superstite di quella squadra Sauro Tomà, che non partì con i propri compagni per Lisbona a causa di un infortunio.
Due, invece, i curatori che hanno bene assortito il lavoro editoriale e di coordinamento. Sono due scrittori salernitani Pietro Nardiello e Jvan Sica da sempre molto attenti alla letteratura calcistica.
Nardiello firma due racconti il primo dedicato a un calciatore molto sui generis per quei tempi, l’arcigno difensore centrale Mario Rigamonti. Uno stopper insuperabile ma con piedi buoni, come si dice in gergo. Ma anche un ragazzo atipico, che improvvisamente scompariva, senza dare più notizie di sé, nemmeno all’allenatore o ai compagni di squadra, in sella alla propria moto per poi ricomparire qualche minuto prima dell’incontro offrendo comunque prestazioni di gioco eccezionali. Il secondo racconto, invece, è dedicato alla nuova inaugurazione dello stadio Filadelfia, il terreno di gioco degli Invincibili, la “Fossa dei Leoni”, il prato verde dove il Grande Torino demoliva i propri avversari. Un ragazzo del Sud raggiunge Torino per lavoro, e poi si imbatte nella storia di questa squadra, rimanendone affascinato, scontrandosi anche con una realtà che non immaginava potesse trovare visto che sul suolo del Filadelfia si vorrebbero erigere condomini e supermercati, mentre i trofei di quella leggendaria squadra sono stati caricati su un camion per essere poi abbandonati in una discarica. Uno scempio evitato, solamente in parte, grazie all’intervento dei tifosi. Ma tutto si conclude a lieto fine, con un racconto generato dai principi della letteratura americana e la penna di Nardiello che si ferma un attimo prima che si compi il taglio del nastro.
Jvan Sica con il suo contributo effettua un viaggio nel web con google maps per scoprire ciò che è rimasto in Italia, tra la gente, del Grande Torino. Sica ritrova strade e stadi dedicati a quegli uomini, a quella squadra che fornisce anche ben dieci calciatori alla Nazionale italiana. Ne costruisce, così, un itinerario anche turistico e non solo della memoria che attraverso “semplici” nomi incisi su lapidi di marmo permette di rielaborare la storia di una Nazione attraverso il calcio. La penna di Sica fa tappa anche a Salerno in piazza Renato Casalbore, la piazza antistante lo stadio Donato Vestuti. Renato Casalbore era un giornalista salernitano, fondatore e primo direttore del quotidiano Tuttosport, morto nella tragedia di Superga il 4 maggio del 1949 insieme a quella squadra che aveva seguito a Lisbona.
Nardiello e Sica, infine, insieme all’unica donna del gruppo e anche unica torinese e tifosa granata, la scrittrice Sabrina Gonzatto firmano l’intervista a Sauro Tomà l’ultimo calciatore di quella squadra ancora vivente.
Il libro sarà presentato sull’intero territorio nazionale. Si partirà il 28 aprile da Napoli, il 1 maggio a Torino presso il Museo del Toro e della Leggenda Granata. In Campania altre tappe sono previste a Benevento, Agropoli e Castellammare di Stabia. Poi ci sarà Roma, il Salone del Libro di Torino e il Festival delle Storie della Valle di Comino.
Il Grande Torino era una squadra leggendaria, invincibile, che solo il fato è riuscito a sconfiggere. Questo libro racconta ai più giovani quel gruppo di campioni e lo fa con uno stile narrativo particolare, quasi si trattasse di una favola dal tragico finale. Castigliano, Ballarin, Grezar, Loik, Mazzola, Bacigalupo, Martelli, Menti, Rigamonti, Gabetto, Ossola. Il Grande
Torino era una realtà che andava oltre lo sport, riuscendo a mettere insieme la storia di un Paese che in quell’Undici si riconosceva al di là delle distanze geografiche.
Nella storia recita un ruolo da protagonista un luogo magico dove si consumavano eventi indimenticabili: lo stadio Filadelfia. L’inespugnabile. Chicca finale, l’intervista a Sauro Tomà: approdato al Grande Torino nell’estate del 1947, diventato due volte campione d’Italia in maglia granata. Un infortunio al ginocchio gli impedì di far parte del gruppo che volò a Lisbona per l’amichevole tra Benfica e Torino.
Il 4 maggio del ’49 l’aereo che riportava a casa gli Invincibili si schiantò sulla Basilica di Superga. Non ci furono superstiti.
Pietro Nardiello e Jvan Sica hanno chiesto a un collettivo di scrittori di narrare una storia che non si è mai conclusa, ma che nel tempo è invece diventata un valore da condividere e tramandare.
Questi i quattordici autori che hanno fornito il loro contributo assieme ai due curatori:
Pietro Nardiello
Nicholas Gineprini
Alessandro Mastroluca
Sergio Taccone
Carlo Martinelli
Stefano Piazza
Sabrina Gonzatto
Diego Mariottini
Ivan Sjca
Marco Bagozzi
Andrea Bacci
Giuseppe Ottomano
Pier Francesco Pompei
Maurizio Puppo
Andrea Pelliccia
Andrea Meccia
Il Grande Torino. Campioni per sempre
Sedici scrittori raccontano l’epopea degli Invincibili
ISBN 978-88-68-58-0957
Euro 13,00
Absolutely Free Editore