MAIURI POP-UP, EXPANDED INTERIORS. TUTTI GLI APPUNTAMENTI DELLA SETTIMANA. DOPO LE GUIDE TURISTICHE COINVOLTE LE SCUOLE DI ERCOLANO E L'ACCADEMIA DI BELLE ARTI

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Partita nel pomeriggio di mercoledì 10 gennaio la fase di avanzamento del progetto Maiuri Pop up “Expanded Interiors”, organizzato dal Parco Archeologico di Ercolano e condiviso con la Newcastle University, guidato dal team dell’artista Catrin Huber ed in collaborazione con l’Herculaneum Conservation Project.

La giornata è dedicata a illustrare alle guide turistiche della Regione Campania la “core idea” dell’intero progetto, che partendo dal tema caro a Maiuri della “città museo” sviluppa il dialogo tra le arti figurative moderne e la Casa del Bel Cortile, e sulla falsa riga degli allestimenti di oggetti antichi riposizionati da Maiuri nel luogo del ritrovamento, saranno sperimentate nuove modalità e tecnologie per realizzare e presentare in situ repliche di artefatti antichi.

 “Fondamentale questa giornata che vede il coinvolgimento delle guide turistiche, professionisti privati che devono contribuire al progetto culturale del Parco, - dichiara il Direttore Francesco Sirano - è un modo per renderli pienamente partecipi di quanto accade all’interno del Parco Archeologico perché possano poi trasmettere lo spirito del progetto ai nostri visitatori. Il processo partecipato si rivolge anche alle scuole di Ercolano e agli alunni dell’Accademia di Belle Arti; il progetto acquista così un respiro più ampio e tesse quella rete che ritengo vitale per un concreto coinvolgimento del territorio nelle attività del Parco Archeologico”. 

Dopo le guide turistiche, domani 11 e il 12 gennaio, sarà la volta degli studenti dell’Accademia di Belle Arti che partiranno direttamente con l’attività pratica; dopo aver visitato la casa del Bel Cortile e aver osservato gli oggetti, il gruppo inizierà infatti il lavoro assieme al team di ricerca. 

Il 13 gennaio ad esser chiamati in aula saranno docenti e alunni delle scuole primarie e secondarie di I grado di Ercolano, confinanti con il Parco Archeologico. Gli insegnanti coinvolti si faranno poi portavoce con le proprie scolaresche della formazione ottenuta e dopo aver ricevuto del materiale dall’organizzazione, potranno realizzare il workshop direttamente presso le scuole, realizzando manufatti, in cui verranno coinvolti direttamente gli alunni.

L’intera giornata del 14 gennaio verrà dedicata all’attività pratica delle guide turistiche. 

Qui di seguito il documento distribuito alle guide turistiche:

PARCO ARCHEOLOGICO DI ERCOLANO 

MAIURI POP-UP
Introduzioneal percorso
Nel 1927 Amedeo Maiuri avviava la campagna di scavi che, nell’arco di trent’anni, avrebbe portato alla luce
una parte dell’antica città di Ercolano. Il Parco Archeologico di Ercolano celebra il 90° anniversario
dell’inizio degli scavi con iniziative che vogliono celebrare la straordinaria impresa archeologica di Maiuri e
proporre una riflessione sugli aspetti più innovativi e lungimiranti della sua attività, a partire
dall’organizzazione dei cantieri di lavoro, per arrivare alla realizzazione, sperimentale e del tutto innovativa
per l’epoca, di una città museo. L’allestimento delle case e delle botteghe della città antica con gli oggetti
originali rinvenuti durante gli scavi creò un vero e proprio museo all’aperto, che comunicava con
immediatezza gli aspetti della vita quotidiana degli antichi abitanti di Ercolano, creando un legame costante
tra il passato e il presente.
Inteso appunto come dialogo tra passato e presente, il percorso sperimentale MAIURI POP-UP è stato
inaugurato nel mese di Maggio 2017 in collaborazione con l’Herculaneum Conservation Project e proseguirà
fino all’aprile del 2018.
L’iniziativa riguarda un itinerario nell’area archeologica in omaggio a quanto realizzato nel Novecento da
Maiuri. Si tratta di una mostra “a tempo”, nel cui ambito le risistemazioni appaiono come piccole finestre
aperte sul mondo antico, simili a quelle che spuntano sullo schermo durante la navigazione internet (da qui
pop-up).
Nel corso di un allestimento progressivo, l’itinerario si arricchisce man mano di installazioni, percorsi a tema,
esposizione di reperti originali, ed eventi di vario tipo che collegano il sito alla storia presente e coinvolgono il
pubblico in una partecipazione attiva. Ad esempio, in occasione delle festività natalizie, i giovani che
svolgono il Servizio Civile presso il Parco sono stati coinvolti per accompagnare i turisti lungo gli allestimenti
pop-up all’interno dell’area archeologica.
Un’introduzione al percorso si trova nella sala della biglietteria, dove sono stati esposti il prezioso piccone in
argento, che fu creato per il re d’Italia Vittorio Emanuele in occasione della cerimonia di inaugurazione degli
scavi, con l’incisione in latino “Ercolano deve essere scavata”, e i tre reperti in bronzo (una brocca, una
statuetta di toro e il frammento di una statua), che vennero mostrati al re nella stessa occasione.
La prima tappa di questo percorso partecipato è stata l’allestimento della Bottega del Plumbarius (VI,12:
Decumano Massimo), dove sono stati messi in mostra sul bancone e su alcune mensole, appositamente
realizzate, vari oggetti legati alle attività del fabbro: lingotti di piombo, pesi in pietra, una caldaia in bronzo,
un recipiente in terracotta per il raffreddamento dei pezzi forgiati, crogiuoli e pezzi di metallo da riciclo.
Pannelli ed elementi sagomati (in forex) sono stati realizzati per riproporre, se pure in modo minimale, il
luogo originale, così da agevolare il visitatore nella comprensione dell’organizzazione degli spazi all’interno
dell’antico laboratorio.
Preso sul bancone saranno ricollocate, in copia, (grazie ad un contratto di sponsorizzazione con la Fonderia
Nolana) il Dioniso e il candelabro di bronzo qui ritrovati.
Il secondo appuntamento pop-up, presentato nel mese di Dicembre, ha coinvolto l’artista napoletano Michele
Iodice, che, attraverso le cifre più caratteristiche e autentiche della sua opera, cioè la modernità coniugata con
la nostalgia attiva del passato, ha proposto una ricostruzione evocativa dello “studio di Maiuri” nella Bottega
di C. MesseniusEunomus (VI,1, 17-18: Cardo III). Sviluppando una sorta di dialogo con l’impresa di Maiuri,
l’installazione inventa, grazie ad una ricostruzione fotografica di supporto, un ideale studio che esprime non
solo il lavoro dell’archeologo, fatto di lettura e ricerca in biblioteca, ma anche il diretto impegno sul campo e i
rapporti umani con gli operai e coloro che lo seguirono e resero possibile la sua impresa. Le silhouettes creano
l’illusione di Maiuri al lavoro sulla sua scrivania, circondato dai libri e dai reperti portati alla luce ad Ercolano,
e affiancato da alcuni operai ritratti nelle loro attività. Sul lato frontale della scrivania si legge la scritta
Herculaneum effondiendum est, in richiamo di quella incisa sul piccone in argento dell’argentiere Eugenio
Avolio, utilizzato dal re per inaugurare gli scavi, qui simbolicamente poggiato in una matassa di filo rosso
luminoso che rappresenta, nell’idea di Iodice, la forza vitale di Maiuri nella scoperta della città antica. Il filo
rosso si allunga fino alla targa affissa su di un muro del decumano minore, in ricordo del punto da cui
iniziarono gli scavi, alla cui altezza disegna una porta, punto di passaggio alla parte della città scoperta da
Maiuri. Qui il filo rosso disegna una sorta di porta, insieme l’inizio e la conclusione dell’avventura dello scavo
che dura ad Ercolano da tre secoli e, chissà, anche una porta verso il futuro, verso nuovi modi di condividere
la cultura e verso nuove conoscenze su questo straordinario sito archeologico.
Matasse di filo rosso continueranno a guidare i visitatori nei prossimi appuntamenti pop-up, che riproporranno
l’allestimento di altre case e botteghe.
In particolare, un innovativo progetto Expanded Interiors, condotto dalla Newcastle University, creerà un
dialogo tra le arti figurative moderne e la Casa del Bel Cortile (V, 8), sperimentando nuove modalità e
tecnologie per realizzare e presentare in situ repliche di artefatti antichi. Le installazioni riguarderanno anche
gli affreschi, nel tentativo di investigare come il mondo antico e quello contemporaneo trattano lo spazio
pubblico e privato. Sono invitati a prendere parte a questo progetto gli studenti dell’Accademia delle Belle
Arti di Napoli e di alcune scuole di Ercolano, e potranno partecipare anche le guide turistiche che operano nel
sito archeologico, nell’ottica di un percorso sempre più partecipato, che costituisca una condivisa occasione di
conoscenza, riflessione e formazione.