MARIA FALCONE INCONTRA GLI STUDENTI DELLE SCUOLE SUPERIORI

Convegno pubblico sul disagio giovanile
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Si è svolto lunedì mattina presso il Teatro San Francesco di Paola di Scafati il convegno pubblico dedicato al tema del disagio giovanile che ha visto la partecipazione di autorità istituzionali del territorio, esperti del settore e una rappresentanza delle scuole superiori scafatesi. Ospite d?onore: Maria Falcone, sorella di Giovanni Falcone, uomo di grande spessore morale e magistrato noto alle cronache per il suo impegno nella lotta alla mafia nonché, purtroppo, per la sua morte in seguito all?attentato del 23 maggio 1992, ricordato come Strage di Capaci, che causò anche la fine della vita di Francesca Morvillo, sua moglie, e dei tre uomini che li scortavano da ben dodici anni. Dopo i saluti iniziali del sindaco Pasquale Aliberti e dell?assessore alla cultura Cristoforo Salvati, il convegno è entrato nel vivo con la partecipazione di Valeria De Vendittis (dell?associazione Cava Oggi), Alba De Felice (presidente della sezione AgroNocerinoSarnese dell?associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani), Antonio Frasso (presidente del Tribunale per i Minorenni di Salerno) e Amleto Frosi (presidente dell? A.L.I.L.A.C.C.O. ? S.O.S. Impresa Campania ? Progetto Casa della Solidarietà per la lotta all?usura e al racket). I relatori si sono espressi sul disagio giovanile odierno parlando direttamente agli studenti di come esso possa essere distinto e compreso nonché affrontato. I loro interventi sono stati moderati da Liberato Sicignano, responsabile locale dello sportello anti-mobbing, stalking, bullismo e pedofilia e del Progetto Casa della Solidarietà per la lotta all?usura e al racket. L?argomento più gettonato è stato sicuramente ?Giovanni Falcone? che ha ispirato curiosità anche grazie al filmato audiovisivo dedicatogli, ideato da Maria Falcone e proiettato durante il convegno. <>. Si tratta di un contributo audiovisivo straziante che seppur utilizzi immagini dure con estrema delicatezza, non può non commuovere, far addolorare, provocare rabbia in chi lo guarda. E? però intrinseco di speranza, di un credo nella giustizia e una forza d?animo che altrettanto segnano lo spettatore e danno il coraggio di affermare che la mafia non è invincibile e che si arriverà ad un giorno in cui si dirà: ?C?era una volta la mafia? ed era uno schifo?.