AL VIA (C)AVE CANEM. POMPEI RISOLVE IL PROBLEMA DEL RANDAGISMO NELL'AREA ARCHEOLOGICA

Adotta Meleagro: Al via il progetto (C)Ave Canem per la lotta al randagismo e per un atto di civiltà e di amore nelle aree archeologiche
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Ormai, quello dei cani randagi nell'area archeologica, era diventato un problema serio, soprattutto per i turisti che visitano la città antica. Chi non ha letto negli ultimi tempi notizie e cronache di turisti assaliti dai cani randagi? Il problema era annoso e, per la verità, non affligge solo la città antica, ma anche la nuova. Basta girare per la Piazza Bartolo Longo per rendersene conto. Proprio per ovviare a questo problema che allontanava i turisti dagli Scavi, è benvenuta l'iniziativa del Commissario Delegato Marcello Fiori, che ha realizzato, in questi giorni a Pompei, il progetto (C)Ave Canem, per risolvere definitivamente il problema del randagismo nell'area archeologica, coniugando la tutela degli animali con la sicurezza pubblica e promuovendo una campagna per l'adozione dei cani, in collaborazione con le associazioni animaliste  nazionali Lav, Enpa e Lega Nazionale per la difesa del cane, con il sostegno anche del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali. 

Al via  nei giorni scorsi la prima fase del progetto che prevede la realizzazione dell'anagrafe dei cani presenti in sito, i quali vengono dotati di microchip, collare e medaglietta di riconoscimento. Tutti gli animali saranno curati, sterilizzati e troveranno rifugio e cibo in aree attrezzate con cucce,  allestite all?interno degli scavi e adeguatamente segnalate. Ogni cane, così sarà pronto a trovare l?affetto di una famiglia.

Oltre a Meleagro, Odone, Plautus, Vesonius, Polibia, Menade, Licinio, Eumachia, Caio sono alcuni dei nomi scherzosamente scelti in base alle aree o al personaggio storico proprietario della domus nel cui territorio il cane ama maggiormente girovagare. 

L'iniziativa  è stata presentata  nella casa del Poeta Tragico, al cui ingresso è visibile il famoso mosaico ?Cave Canem? ("attenti al cane"), tipico anche di altre abitazioni pompeiane: un avvertimento ricordato anche nelle fonti letterarie, come nel  Satyricôn di Petronio, in cui il protagonista viene spaventato a morte dal grande cane dipinto. 

Oltre al Soprintendente, Mariarosaria Salvatore hanno partecipato l?On. Francesco Giro, Sottosegretario ai Beni e alle Attività Culturali,  Gianluca Felicetti, Presidente LAV, Carla Rocchi, Presidente Enpa, Laura Porcasi Rossi, Presidente Lega nazionale difesa del cane.