LA PENICILLINA e …LA FETTA LA DI COCOMERO

Prof. Gaspare Bassi ex Primario della Chirurgia d'urgenza dell'Ospedale Loreto Mare di Napoli...nonchè Dottore in lettere classiche
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Fleming e Chain con H.W. Florey avevano da poco scoperto la penicillina.
Quest’ultimo si trasferi dall’Inghilerra, in preda ai bombardamenti nazisti, negli USA in un laboratorio a Peoria nell’Illinois, per avviare la produzione del nuovo farmaco isolato da un fungo “il Penicillium notatum”, ma il ceppo di muffa che s’era portato dietro produceva quantità molto scarse dell’antibiotico di cui necessitavano, invece di grande quantità, a causa della guerra..
 
Florey penso di invitate tutti i cittadini a portare nel laboratorio ogni cibo che fosse andato a male e che mostrasse sulla superficie qualunque tipo di muffa specie se verdastra.
 
Un mattino del 1941 si presentò una donna con un’enorme fetta di cocomero guasto. La muffa conteneva un penicillio ma di altro ceppo il “criYsogenium” capace di produrre molta più penicillina del ceppo originario di Oxford e che consentì il rifornimento di immense quantita del farmaco da inviare alle truppe.
 
Da quel momento la donna Mary Hunt venne indicata col nomignolo di “Moldy Mary” (Maria delle Muffe) passando alla storia della Medicina.
 
Eppure il Penicillium forse esisteva da millenni, allignando sulle radici di una graziosa pianticella dai fiori lilla “l’Issopo”.
 
Gli antichi già la usavano per disinfettare le ferite. Nel Vecchio Testamento il Salmo 51 riporta ”Lavati con l’Issopo e sarai mondo”.
 
Ci sarebbe anche la storia di uno scienziato italiano Vincenzo Tiberio che secondo alcuni avrebbe anticipato Fleming di 30anni scoprendo la Penicillina ad Arzano. Ma è un’altra storia