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NAPOLI 19.02.2022, CONVEGNO SULLA TUTELA DEL MULTILINGUISMO
"Il primo strumento del genio di un popolo è il linguaggio."
Quest'affermazione di Stendhal si fonde perfettamente col Convegno sulla tutela del Multilinguismo, tenutosi a Napoli il 19 febbraio scorso presso l'Ente Biblioteca Castel Capuano Alfredo de Marsico.
Il convegno ideato dal Dott. Massimiliano Verde Presidente Accademia Napoletana e organizzato dall' Avv.Stefano Bouch Referente Anai, con il supporto dell'Ordine degli Avv.di Napoli e il Patrocinio Morale del Consolato del Nicaragua in Campania, ha avuto lo scopo di affrontare una tematica molto importante che riguarda la lingua Napoletana.
Il convegno volutamente organizzato in concomitanza con la celebrazione della giornata mondiale della lingua materna, 21 febbraio, ha acceso un dibattito proprio sull' importanza della lingua Napoletana intesa come lingua materna di appartenenza e, in quanto tale, tutelata e divulgata come materia di studio nelle scuole proprio per salvaguardare il patrimonio culturale di questa terra.
Il 21 febbraio è stato scelto per ricordare l’uccisione nel 1952 di diversi studenti bengalesi dell’Università di Dacca, massacrati brutalmente dalle forze di polizia del Pakistan, che allora comprendeva anche il Bangladesh, mentre protestavano per il riconoscimento del bengalese come lingua ufficiale.
Dal 2000 quindi la bella e significativa giornata della Lingua madre vuole ricordare al mondo intero che: “la lingua madre non può essere cancellata e sostituita da nessuna altra lingua, perché è parte della vita di ogni individuo, la lingua del cuore, degli affetti e delle emozioni."
Lo stesso vale quindi per il Napoletano che non può e non deve essere visto come lingua delle minoranze.
Non deve essere trattato come dialetto e soprattutto nessun individuo deve essere discriminato quando si esprime nel suo linguaggio d'origine.
Il Simposio si è aperto con i saluti della Dott.ssa Patrizia Intonti Presidente CDA Ente Biblioteca A.de Marsico che ha sottolineato la volontà di sostenere questa causa importante, spalancando le porte della maestosa biblioteca per accogliere tutti i presenti, e con il discorso introduttivo dell' Avv.Antonio Tafuri Presidente Ordine degli Avv.di Napoli.
Sono intervenuti il Dott.Carmine Foresta Consigliere Ordine Avv.di Avv.di Napoli; Avv.Gennaro Danise Presidente Alma Mundi e Console Onorario del Nicaragua; Angela Parlato Consigliere II Municipalità di Napoli, Presidente Commissione Politiche Sociali, attivista DAMM e Sgarrupato;
Dott.ssa Teresa De Giulio Presidente Commissione Scuola e Cultura, Consigliere IX Municipalità di Napoli e Bianca Verde attivista DAMM e Sgarrupato e Luca De Martino di "Sii turista della tua città".
Il Dott.Verde partendo dalle dichiarazioni della Risoluzione dell' Assemblea Generale delle Nazioni Unite del 16 maggio 2007 sul multilinguismo ha poi citato artt. 2,3,6,9,21,33 della Costituzione Italiana;
art. 29 della Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza; art.17 Convenzione Istanbul.
Da essi, lo stimato professore, ha estrapolato gli spunti necessari per spiegare alla platea la necessità di attribuire al Napoletano il suo giusto ruolo non solo dal punto di vista culturale ma anche e soprattutto da quello etico.
L'Avvocato Bouchè e i suoi illustri colleghi hanno avvalorato la tesi del Dottor Verde supportandola anche dal punto di vista giuridico.
Tutti gli interventi che si sono susseguiti sono stati di enorme rilevanza socio culturale, hanno sviscerato la tematica scendendo nei meandri della problematica evidenziata.
Il Napoletano è la lingua del cuore, delle emozioni, dei sentimenti.
È la lingua dei nostri antenati, la lingua dei poeti, dei cantanti, degli artisti.
Il Napoletano è la lingua.
Come tale non può essere trattato come un semplice dialetto ma deve avere un ruolo importante anche dal punto di vista didattico, essendo esso massima espressione delle caratteristiche originarie del suo popolo, racchiudendo nel suo fulcro un passato maestoso che non può e non deve essere dimenticato o calpestato.
Grazie quindi all'enorme lavoro interdisciplinare dell dott. Massimiliano Verde oggi si può veramente pensare di introdurre il Napoletano come lingua da studiare nelle scuole e non relegata ai semplici laboratori.
Le nostre radici e la nostra cultura sono testimonianza del passato e ci garantiscono un futuro.
Il Napoletano quindi è un tesoro inestimabile da lasciare in eredità ai posteri affinché anche loro sappiano parlare e scrivere la lingua materna dell'amore.
" 'O nnapulitano è 'a lengua nosta" difendiamolo e diffondiamolo con legittimo orgoglio.
Carmen Abagnale