LOCKDOWN/SOCIAL. IL COMANDO DEI VIGILI DI FORIO NON FERMA ISCHIA STREET ART

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Si è svolto oggi, a Forio, il nuovo intervento urbano che ha visto il gallerista attivista, Salvatore Iacono di Ischia Street Art Gallery, esibirsi in un'interactive performance dando vita a Lockdown/Social, l'urban exhibition con protagonista l'"artivista" Mimmo Di Caterino, presentata da un testo critico del celebre street artist inglese Banksy

La performance di Salvatore, documentata video-fotograficamente con la presenza di un drone, si è conclusa con successo, realizzando il posizionamento, lungo tutto il traforo di via Giacomo Genovino, dei pannelli di plastica dipinti da Di Caterino nel periodo di quarantena, quando l'artista, costretto a un isolamento forzato, ha dato vita a una serie di opere che sono alla base di Lockdown/Social. 

Un intervento urbano artisticamente impegnativo e qualitativamente elevato, quello di Salvatore Iacono, progettato da settimane e costruito in ogni dettaglio, con tanto di autorizzazioni e permessi comunali, un intervento in regola che avrebbe dovuto svolgersi in totale sicurezza, nonché con il sostegno e il supporto dell'intera comunità. 

Purtroppo oggi, però, l'organizzazione di Ischia Street Art si è dovuta fermare, più di una volta, per esibire i permessi e le autorizzazioni, rilasciate regolarmente dal Comune di Forio, al Comando dei Vigili Urbani dello stesso Comune, intervenuto, su sollecito, ripetutamente sul posto, bloccando il set della performance per svariato tempo. 

Non è la prima volta che Ischia Street Art ha problemi con il suddetto Comando dei Vigili Urbani, che avrebbe dovuto, piuttosto, provvedere a mettere in sicurezza l'intera area e, di conseguenza, tutelare il lavoro e l'incolumità delle persone coinvolte nella realizzazione del progetto. 

Il lavoro che da anni svolge Salvatore Iacono con Ischia Street Art Gallery, centro d'arte e luogo multi-operativo, promulgatore di una cultura artistica e di rilancio del territorio, attrattiva turistica e snodo centrale di aggregazione sociale, è un lavoro più che significativo, essenziale per l'intera comunità dell'isola. 

Ischia Street Art Gallery è una "non-galleria", una galleria a cielo aperto, che arricchisce artisticamente e culturalmente il territorio nella quale opera e interviene, senza speculazioni private, aperta a tutti, gratuitamente e indistintamente. 

L'exhibition, nata dell'esigenza di denunciare il lockdown e un periodo di isolamento domiciliare che prevedeva l'obbligo dell'autocertificazione per le uscite, si è presentata con le stesse logiche che voleva denunciare, come se i quadri, usciti dal lockdown, necessitassero di una "certificazione" che ne giustificasse l'uscita dai muri della gallery. 

Desta stupore il fatto che, un intervento che mirava a evidenziare la criticità sociale, economica, culturale e psichica determinata da questo momento storico, sottolineando come l'arte potesse invece resistere a tutte le forme di arresto imposte dal lockdown, stava proprio per essere fermato dall'intervento delle autorità. 

ISCHIA STREET ART GALLERY 

Ischia Street Art Gallery è il primo modello di galleria d'arte interattiva per il sociale al mondo, uno spazio underground dedicato a espressioni, cultura e concetti di arte urbana, un centro privato ma aperto a tutti che diviene luogo di riflessione, di provocazione senza censure, di dialogo, perché no, di conflitto aperto e addirittura strumento di rieducazione civica. 

Uno spazio espositivo che supera il concetto di galleria d'arte anche perché il visitatore non è più un'ombra vagante e sconosciuta che conserva e porta via con sé le proprie emozioni, ma viene coinvolto in prima persona e da elemento passivo diviene attivo avendo la possibilità di "taggare" direttamente sulle superfici già utilizzate dagli artisti una traccia delle sue impressioni, esprimendo la propria creatività con la stessa immediatezza di una scritta-simbolo-messaggio che si può trovare nei bagni delle scuole, nelle gallerie e sui treni delle metropolitane, in certi posti meno esposti alla vista di tutti come sottopassaggi, stazioni ferroviarie, pareti delle celle delle prigioni, addirittura su alcuni monumenti o all'interno di edifici storici. In maniera civile o incivile la gente tende ad apporre un segno, una testimonianza del proprio passaggio o a dichiarare le proprie sensazioni di un momento particolare persino sulla corteccia degli alberi. Da questo istinto ancestrale di comunicazione, in fondo, è nato il writing, il graffitismo e in ultimo la street art, e allora, perché non farlo in una galleria rendendola il "latore" autorizzato di un messaggio creativo? 

I.S.A.G. intende presentare l'opera d'arte intesa non più come mera rappresentazione di una ricerca estetica o di espressione formale e neanche più come oggetto di speculazione di mercato e di investimenti finanziari, bensì veicolo di divulgazione diretta, manifesto di sdegno, di satira, di ironia, denuncia, strumento di militanza artistica nelle problematiche del sociale. 

Centro d'arte, luogo multioperativo non autorizzato, non ufficializzato da etichette o marchi commerciali e politici o di stato e quindi non strumentalizzabile I.S.A.G. nasce come percorso di idee e di emozioni. Promuove mostre, eventi, performance, tra cui un festival dedicato al Graffiti Writing ed alla Street Art nazionale ed internazionale che coinvolge in maniera esperienziale e creativa appassionati, gente del posto, turisti, studenti e bambini.