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ANTONIO POLLIOSO01:31
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Uf.st. Comune di Scafati01:26
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Mariateresa Conte00:59
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uf.st.Prefettura di Salerno20:41
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uf.st.Prefettura di Salerno20:10
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uf.st. Tommasetti00:59
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Antonio Abate00:26
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UF.ST.VIETRI20:00
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Mariateresa Conte00:11
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uf.st.Prefettura di Salerno19:49
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ANTONIO POLLIOSO01:18
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UF.ST.CONFAPI NA00:23
NAPOLI, MUSEO DEL MARE, PRESENTAZIONE VOLUME: "QUANDO I ROMANI ANDAVANO IN AMERICA" DI ELIO CADELO
Giovedì 23 Ottobre 2014, ore 18Le testimonianze storiche non lasciano dubbio: Minoici, Egizi, Greci, Fenici, Cartaginesi e, in età imperiale, Romani erano in possesso delle conoscenze scientifiche, nautiche e geografiche necessarie per attraversare l'Atlantico e giungere nel Nuovo Mondo.
I testi latini parlano di Isole fortunate, o di isole dei beati che si trovavano ad Ovest, oltre le colonne d’Ercole e il ritrovamento di numerosi manufatti dimostrano che tra le due sponde dell'oceano Atlantico ci furono scambi. Grandi navigatori, gli antichi avevano rapporti con l'India, la Cina e l'Indonesia, le loro esplorazioni andavano oltre la Nuova Zelanda e si spinsero lungo le coste atlantiche dell'Europa raggiungendo le Orcadi, l'Islanda e oltre. In Africa sono state trovate tracce della presenza romana lungo le coste occidentali e orientali.
L'autore, attraverso gli scritti di Plinio, Tolomeo, Erodoto, Seneca, Cesare, Tolomeo, Tito Livio, Cicerone, Diodoro Siculo, Plutarco, Tacito, Virgilio, e altri autori greci e latini, ricostruisce le conoscenze astronomiche, geografiche e matematiche e spiega il metodo grazie al quale, nell'antichità, veniva calcolata la longitudine.