SCAFATI, EMERGENZA CORONAVIRUS, GRIMALDI: "NO AD ALLARMISMI PIU' PERICOLOSI DEL VIRUS STESSO"

Michele Grimaldi, capogruppo democratici e progressisti, segretario PD Scafati.
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Bisogna essere attenti, ma mai cedere ad allarmismi e isterie, che sono più pericolosi del virus stesso. L'OMS parla giustamente di epidemia, non di pandemia. Studiosi e virologi di fama internazionale ribadiscono di continuo che ci troviamo dinanzi ad una forma influenzale molto forte, ma non di certo dinanzi alla peste del nuovo millennio. Serve fermezza, organizzazione, centralizzazione delle decisioni. Azioni scomposte, come chiusure casuali o senza un disegno complessivo, di un edificio piuttosto che un altro, o di una attività piuttosto che un'altra, rischiano solo di produrre danni, di tutti i tipi: sanitari. sociali, economici.

Prendiamo il caso di Scafati. Si chiudono le scuole (ma non ad esempio le attività commerciali oppure gli uffici), fino a sabato: da domenica quindi che si fa? Con un tempo di incubazione così lungo della malattia, il Sindaco ci autorizza a riprendere la quotidianità?

E con quali garanzie? Se lo facciamo siamo degli irresponsabili, oppure non era necessario - se non per propaganda -bloccare la città, con i genitori lavoratori che non sanno a chi lasciare i propri figli?

Per capirci, abbiamo predisposto in queste ore dei controlli all'ingresso della città per monitorare chi torna da Pompei o da Angri?

Perché se il tema (sbagliato) è chiudere la città, senza però contemporaneamente "sigillarla" verso l'esterno non servirebbe comunque a nulla.

In ogni caso, si è annullato anche e addirittura il Consiglio comunale previsto per giovedì, dando un segnale errato, estremamente errato, ai cittadini: dinanzi alle difficoltà, in un momento così delicato, le Istituzioni non scappano, ma discutono assieme di come agire, rassicurano la propria comunità (quelli che in queste ore vanno a lavoro, che alzano le serrande dei propri negozi, che nei negozi continuano ad andare sostenendo la nostra già debole economia locale) sul fatto che non bisogna cedere alla paura, alla nevrosi collettiva. Magari, al limite, si poteva farlo a porte chiuse (e in diretta streaming), ma dare il segnale della fuga, dell'assenza, questo no, non andava fatto.

Dobbiamo fidarci della scienza, dobbiamo fidarci delle direttive delle Istituzioni sanitarie e governative. Ed essere attenti e responsabili, ma non impauriti. Così una comunità e chi la guida affrontano i momenti delicati, non de-responsabilizzandosi e suggerendo indirettamente ai cittadini di chiudersi in casa.