SCAFATI, FIUME SARNO. PROTESTA 3 SETTEMBRE. PAOLINO: “COMPRENDO IL GRIDO DI DISPERAZIONE DEI CITTADINI, MA PER LA POLITICA IL TEMPO DELLE MARCE E’ FINITO. BISOGNA PASSARE ALLE AZIONI”.

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La marcia del 3 settembre rappresenta il grido di disperazione dei cittadini scafatesi e la maniera più diretta per far sentire la propria voce in libertà. E’una protesta che comprendo e verso la quale sono pienamente solidale, perchè la città è stanca, è annientata dai miasmi ed è giusto reagisca a suo modo.

Premesso che, in questi anni, la mia battaglia si è concentrata sul rifinanziamento delle rete fognaria, i cui lavori sono stati inaugurati a Maggio 2015, sull’avvio dei lavori del collettore Sub 1 del canale S.Tommaso, fermi al palo da anni e sul finanziamento del Progetto Grande Sarno per circa 210 milioni di euro. Progetto, al centro di una recente delibera di giunta, che recepisce, con un ritardo di ben due anni, gli interventi messi a punto dal governo Caldoro, difesi strenuamente dalla sottoscritta in tutte le sedi istituzionali.

E’ quindi opportuno, in assenza di Arcadis, istituire un coordinamento istituzionale per monitorare queste opere, accelerare i lavori della rete fognaria e dei collettori, mandare in appalto i primi quattro lotti del Grande Progetto Sarno e vigilare sui lavori, le imprese e i tempi di realizzazione. La proposta da far pervenire alla Regione e al Ministero dell’Ambiente deve essere solo una, condivisa e unanime.

Per la maggioranza dei cittadini, questa marcia ha davvero un senso e una ragione che comprendo fino in fondo, ma sembra che per una certa politica sia solo una prova muscolare per ottenere qualche momento di visibilità. Cosa che non è più consentita su un tema che dovrebbe unire tutti e non creare divisioni.

Ecco perchè non parteciperò. Per la politica, il tempo delle marce è scaduto. E’ giusto, invece, passare dalle parole alle azioni, alla luce delle opere avviate e pianificate.