Pompei:IL CONSORZIO DI BONIFICA SERVE SOLO A FAR POLITICA

I Verdi di Pompei promuovono un appello ai parlamentari e ai ministri della Sinistra L'Arcobaleno
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Il Parlamento Italiano il 28 dicembre 2007 ha pubblicato la legge finanziaria n. 244 del 24/12/2007 (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato) che all’articolo 2, comma 36, disponeva che le regioni potevano procedere alla soppressione dei consorzi di bonifica .

Però è vero quel proverbio che dice “quello che di giorno esce per la porta, la sera rientra per la finestra”, perché il Governo pochi giorni dopo, il 31 dicembre 2007, ha varato il decreto mille-proroghe che ha modificato la legge finanziara appena licenziata dal parlamento e ha disposto, all’art. 27, che le Regioni possono procedere “solo” al riordino dei consorzi di bonifica, eliminando la possibilità, in capo alle Regioni stesse, di sopprimerli. <<IL Ministro dell’Agricoltura - ha dichiarato Giuseppe Sabini, responsabile dei Verdi di Pompei -  promotore dell’iniziativa, non può annullare la volontà parlamentare espressa con il varo della finanziaria 2008 e pertanto facciamo appello ai parlamentari e ai ministri della SINISTRA ARCOBALENO affinché presentino un emendamento al decreto-legge n. 248 del 31/12/2007 cosiddetto decreto mille-proroghe, per l’abrogazione dell’art. 27 - Disposizioni in materia di riordino di consorzi di bonifica. La posizione della Federazione dei Verdi nasce dall’esigenza di ridurre i costi della pubblica amministrazione lievitati anche a causati della esistenza di enti inutili che effettuano spese senza alcun controllo da parte delle regioni e della Corte dei conti, per cui i proprietari sono costretti a versare un’immotivata e crescente contribuzione della quale non si riconoscono più le ragioni. E ci chiediamo è proprio necessario tenere in piedi una struttura per svolgere funzioni amministrative e istituzionali che potrebbero benissimo essere svolte da istituzioni territoriali come Province o dagli stessi comuni (i quali peraltro gestiscono già i ruoli dell’ICI e quindi perlomeno si eviterebbe il costoso doppione di reperire le informazioni per gli stessi tributi). Sono in molti a sostenere che il compito dei Consorzi di Bonifica potrebbero essere svolti dalle Province, evitando di stipendiare tanti piccoli parlamenti e dare cariche a presidenti che anziché occuparsi dell’amministrazione dell’Ente si occupano più di politica. Il caso del Consorzio di Bonifica Integrale Comprensorio Sarno, oramai commissariato da più di 15 anni (dal 1992), può essere citato come caso emblematico della inefficienza della pubblica amministrazione>>.