MANOVRA: BRUNETTA, “CON TASSI CRESCITA DA ‘ZERO VIRGOLA’, SARÀ DIFFICILE PER CONTE DIFENDERE LEGGE BILANCIO NEL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO”

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“Il Pil italiano continua preoccupantemente a rallentare e quest’anno non supererà il +0,9%, stando alle ultime stime elaborate da Confcommercio. Un tasso che, se confermato a fine anno, sarà pari a tre decimali di punti in meno rispetto al +1,2% indicato dal Governo nella Nota di Aggiornamento al DEF. Le ottimistiche stime sbandierate dal Governo sono quindi subito state bocciate dalla realtà dei fatti. Si torna ai tassi di crescita da “zero virgola”, come ai tempi del Governo Letta. Altro che ripresa. L’Ufficio Studi Confcommercio ha stimato che, per ottobre 2018, la variazione congiunturale del Pil mensile è, infatti, nulla e che la crescita tendenziale è solo del +0,7%, in diminuzione rispetto al +0,8% di settembre. Per il terzo trimestre 2018 la stima è di un aumento del +0,1% in termini congiunturali e +0,9% in termini tendenziali.

ll calo del Pil è legato soprattutto alla debolezza strutturale dei consumi. A settembre 2018 l’indicatore ICC ha, infatti, registrato una flessione del -0,3% in termini congiunturali, «segnalando il permanere di difficoltà da parte della domanda delle famiglie di instradarsi su un sentiero di crescita consolidato». Le famiglie, quindi, hanno ridotto i loro consumi, inviando un pessimo segnale al Governo sulla fiducia che nutrono sulle sue misure per aumentare i consumi, quali il reddito di cittadinanza e la controriforma Fornero.

Il calo del Pil rappresenta una pessima notizia anche per gli indicatori deficit/Pil e debito/Pil che, con questi dati, dovranno essere rivisti tutti al rialzo. Nel caso il Pil dovesse infatti crescere ad un tasso inferiore al +1,0% nel 2018 e 2019, il rapporto deficit/Pil per il 2018 salirebbe al 2,0% e quello per il 2019, pari al 2,4% indicato dal Governo, già oggetto di durissime critiche, non sarebbe più realistico, perché si avvicinerebbe pericolosamente al 3,0%. Oltre che a non rispettare l’obiettivo del pareggio di bilancio strutturale, per nulla indicato nel quadro di finanza pubblica della NaDEF, si rischia quindi di sforare addirittura i parametri europei di Maastricht. Con queste premesse sarà veramente difficile nel Consiglio Europeo del 18 ottobre per il presidente Conte difendere l’insieme della Legge di Bilancio italiana che il Governo invierà in sintesi a Bruxelles lunedì prossimo”.