UE: ALTO COSTO DEL DEBITO, AUMENTO DELLO SPREAD, PERDITA DI FIDUCIA E BASSO TASSO DI CRESCITA: ECCO PERCHÉ L’ITALIA RISCHIA GIÀ DALLA PROSSIMA ESTATE IL DOWNGRADE DEL RATING SOVRANO

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“L’Italia è l’unico paese dell’Unione Europea dove il costo del debito, misurato dai rendimenti sui titoli di Stato, è più alto del tasso di crescita nominale del Pil. Per questo motivo non è sostenibile, dal momento che non è rispettata la condizione necessaria per la sua riduzione, che appunto richiede che la crescita del Pil sia più alta del costo per il suo servizio.

Più nello specifico, utilizzando i dati del 2018, possiamo vedere come nel nostro Paese il costo medio del debito è stato pari al 2,9%, soprattutto per effetto dell’aumento dello spread causato dalla perdita di fiducia degli investitori internazionali nell’economia italiana, mentre il tasso di crescita nominale del Pil è stato pari soltanto all’1,7%.

In Spagna, il costo medio del debito è stato pari al 2,5%, minore del tasso di crescita nominale del Pil, pari al 3,5%. In Francia, il costo medio del debito è stato ancora più basso, pari all’1,9%, mentre il tasso di crescita nominale del Pil è stato pari al 2,5%. In Germania il costo medio del debito è stato pari soltanto all’1,5%, mentre la crescita del Pil è stata pari al 3,3%. Per questi tre paesi, il debito dovrebbe quindi scendere.

Questi dati spiegano anche il perché le agenzie di rating potrebbero effettuare il downgrade dell’Italia già dal prossimo agosto, nel caso la condizione di sostenibilità del debito non venga ripristinata a breve, o tramite una forte riduzione dei rendimenti o per effetto di un forte aumento della crescita del Pil. Difficile, tuttavia, con questo Governo, che queste due condizioni possano realizzarsi”.