SCAFATI, UN SINDACO MERCANTE IN FIERA

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Spiace davvero leggere sulla stampa – che fa il suo mestiere – di una politica cittadina ridotta al Mercante in Fiera, con il Sindaco nella parte del banco che distribuisce incarichi e pacchi in giro pur di rimanere asserragliato nel Palazzo.
 
Non sono ancora chiare le motivazioni dell'azzeramento della Giunta, né "i patti" per la temporanea fine dell'ennesima crisi: e già si legge di nuove nomine pur di tenere incollata una maggioranza che oramai di politico non ha più nulla.
 
Tra l'altro, sarebbe il caso di ricordare al Sindaco quanto da egli stesso votato in occasione dell'approvazione "degli indirizzi per la nomina e la designazione di rappresentanti del Comune presso Enti, Aziende ed Istituzioni". Innanzitutto, ma oramai è prassi consolidata, il Sindaco ha già violato l'articolo 5 che gli imponeva, ogni inizio anno, di relazionare al Consiglio e alla città in merito alle nomine da effettuarsi nell'anno corrente, con relativa scadenza: siamo ad aprile, e di questa comunicazione non vi è traccia. Poi, davvero non si capisce, dinanzi ad un regolamento che impone stringenti criteri e valutazioni di merito su curricula ed esperienze professionali, come invece si possano distribuire nomine sulla base di accordi politici.
 
Inoltre, giova (ancora) ricordare al Sindaco e a tutti noi come siano incompatibili con tali nomine tutti coloro che si trovano nelle condizioni ostative alla candidatura a Consigliere comunale, coloro che hanno liti pendenti o debiti con il Comune o le sue società o Istituzioni, e – soprattutto – tutti coloro che nei due anni precedenti siano stati componenti della Giunta o del Consiglio comunale.
 
Ci auguriamo, infine, che in questo valzer di nomine venga rispettato il principio della parità di genere, non solo sancito dal nostro regolamento e dalla legge, ma che dovrebbe essere tratto distintivo comune di ogni scelta.
 
Attendiamo dunque, le comunicazioni del Sindaco previste dall'articolo 5, e di leggere con attenzione i bandi che l'Amministrazione emanerà: vigileremo, nell'interesse della città, che tutti coloro che saranno chiamati a ricoprire cariche pubbliche lo faranno con le competenze necessarie e per il bene della città, e non per mere spartizioni di piccoli interessi di potere.
 
Nel frattempo, dopo le minacce di querela in Consiglio comunale, Salvati tramite la stampa chiede le dimissioni delle opposizioni.
 
Procede dunque nel suo tentativo di intimidazione, dimostrando il suo animo autoritario, illiberale e antidemocratico. Non vuole che nessuno eserciti la funzione di controllo, e oramai è chiaro a tutti il perché.
 
In ogni caso, si rassegni: con noi minacce e intimidazioni non funzionano, anzi.
 
Anche perché rimane il fatto che nel merito non ha fornito risposte concrete rispetto ai fatti esposti nella nostra lettera al Prefetto in merito alle farmacie comunali, a Scafati Sviluppo, al ciclo dei rifiuti e alla questione urbanistica.
E dunque continueremo ad insistere, e a pretendere risposte: per Scafati, e per gli scafatesi.