SCAFATI, UNA PROROGA DISCUTIBILE, UN SERVIZIO PUBBLICO ESPLETATO SENZA AFFIDAMENTO ED UN POSSIBILE DANNO ERARIALE PER IL COMUNE: L'INCREDIBILE VICENDA DEL SERVIZIO DI SOSTA A PAGAMENTO CHE VOGLIONO NASCONDERE SOTTO IL TAPPETO

Michele Grimaldi, capogruppo democratici e progressisti.
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La vicenda dell'affido e della gestione del servizio di sosta a pagamento è uno dei simboli - e l’ennesima dimostrazione - che sono i cittadini, le casse dell’Ente e la qualità e la trasparenza della macchina amministrativa a pagare il prezzo dell’incapacità del Sindaco, delle continue girandole di assessori e competenze, della sciatteria con la quale “non” guidano la nostra città.

È una storia un po' lunga e complessa, ma vi invito a leggerla, e vi chiedo una mano a diffonderla. Perché è giusto che i cittadini sappiano cosa combinano a Palazzo Mayer.

Veniamo dunque al punto:

Più di un mese fa avevamo prodotto una interrogazione consiliare per vederci chiaro sull'argomento. E la risposta lascia allibiti, perplessi, preoccupati.

La gestione del servizio di sosta a pagamento è stata affidato alla società in house ACSE nel 2015, affidamento confermato dalla Commissione straordinaria nel 2018.

Nel frattempo, sempre la Commissione straordinaria - con uno dei suoi primi atti - aveva rescisso il contratto con la Publiparking.

L’attuale piano parcheggi prevedeva un incasso annuo superiore al milione di euro, ed un aggio annuo al Comune da parte di Acse di oltre 400mila euro.

L’affidamento ad Acse del servizio scadeva il 28 novembre 2021.

Cosa nota al Sindaco ed ai suoi assessori, che nel mese di novembre 2021 ricevono almeno due missive ufficiali da parte del Comando di Polizia municipale volte a sollecitare una nuova gara o, nelle more, una proroga dell’affidamento.

Non sappiamo perché, al Comune nulla si muove. Ma lo immaginiamo, cosa succede, perché proprio in quei giorni va in scena l’ennesima crisi di Giunta ed il Sindaco ritira le deleghe a cinque consiglieri comunali.

E così il 25 novembre, con determina numero 137, il servizio viene affidato in proroga ad Acse per due mesi, tempo breve ma compatibile con un minore costo del servizio e dunque con la possibilità di operare al di sotto della soglia prevista dalla norma, procedendo ad affidamento diretto del servizio, anche senza previa consultazione di più operatori economici.

E qui, vi è la prima questione: può un ufficio del comune prorogare-affidare un servizio la cui competenza è del Consiglio comunale?

Ma i due mesi passano in fretta. Arriva anche gennaio, e nulla si muove. Cosa facciamo Sindaco e assessori non si sa, ma lo immaginiamo: discutono della sfiducia e del nuovo rimpasto di giunta.

E così l’Amministratore unico dell'ACSE, il dottor Marra, come si evince nella risposta alla nostra interrogazione, decide di proseguire il servizio anche oltre i due mesi di proroga.

Alla fine, sempre nel silenzio del Sindaco e degli assessori competenti, dopo che la nostra interrogazione aveva fatto suonare tutti i campanelli d'allarme, il 16 maggio 2022 Marra riscrive al Sindaco informandolo che dal 31 maggio sarà costretto ad interrompere la gestione del servizio di sosta a pagamento.

Quindi per tre mesi l’Acse - società in house del comune - ha gestito un servizio pubblico senza nessun atto (almeno di nostra conoscenza) che glielo affidasse.

E qui vengono altre domande: a che titolo Acse ha gestito il servizio? Le multe fatte in questi tre mesi sono valide? E gli incassi?

In ogni caso, l’ANAC ha più volte chiarito come la proroga tecnica abbia carattere eccezionale e di temporaneità, essendo uno strumento volto esclusivamente ad assicurare una data prestazione in favore della pubblica amministrazione, nel passaggio da un regime contrattuale ad un altro.

E soprattutto ha chiarito che:

-è utilizzabile solo quando non sia possibile attivare i necessari meccanismi concorrenziali;
-è ammessa solo quando ha carattere temporaneo, rappresentando uno strumento finalizzato esclusivamente ad assicurare il passaggio da un vincolo contrattuale ad un altro (cosiddetto contratto ponte);
-la nuova gara deve essere già stata avviata al momento della proroga (Parere Anac AG n. 33/2013);
-l’amministrazione non deve rendersi responsabile di ritardi nell’indizione della procedura di selezione del nuovo affidatari, perché la proroga tecnica trova giustificazione solo nei casi in cui, per ragioni obiettivamente non dipendenti dall’amministrazione, vi sia l’effettiva esigenza di assicurare il servizio nelle more del reperimento di un altro contraente (TRGA di Trento, sentenza n. 382 del 20 dicembre 2018).

In altre parole, la proroga tecnica è ammessa solo nei casi eccezionali in cui, per ragioni oggettive estranee all’amministrazione, vi sia l’effettiva necessità di assicurare precariamente il servizio nelle more del reperimento di un nuovo contraente.

E purtroppo, non ci pare questo il caso.

Nel frattempo, la dottoressa Farro, il responsabile del settore finanze dell'Ente, sempre in risposta alla nostra interrogazione, ci informa che nel triennio 2019-2021 risultano accertamenti per circa 500mila euro e incassi per 126mila euro.

Un po' poco, viste le previsioni della commissione straordinaria e soprattutto le previsioni del bilancio del Comune.

E qui vi è la terza questione: cosa succede dal 31 maggio? Chi e come gestirà il servizio? Si profila un danno erariale e contabile per il Comune?

Insomma, ci troviamo dinanzi all’ennesima pagina vergognosa di questa amministrazione targata Salvati.