Scafatese Calcio: CANARINI IN CASTIGO

Ritiro anticipato in Sicilia per concentrarsi meglio all’incontro con l’Igea Virtus
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<<E’ solo un incitamentoa fare meglio e di più>> dice Belmonte, il direttore sportivo della Scafatese, e gli atleti accettano a malincuore. D’altronde l’impegno contro il Pescina c’è stato, solo l’imprecisione degli attaccanti, Perna e De Luca, non ha concretizzato le numerose occasioni avute. E quando si sbagliano tutte queste conclusioni, è chiaro che è bastato un tiro del Pescina per...

risolvere l’incontro. Una buona dose di fortuna per la squadra del Pescina. In effetti anche l’Inter contro il Liverpool ha avuto la stessa sorte. Gli attaccanti hanno sbagliato molte occasioni e l’Inter è stata punita dall’unica vera occasione del Liverpool. Spesso nel calcio la fortuna ha un ruolo determinante. Piuttosto che portare la squadra in ritiro anticipato in Sicilia, era meglio andare a visitare la tomba di Padre Pio e pregare il Santo perché faccia tornare la squadra dalla Sicilia con i 3 punti nel carniere. L’incontro con l’Igea Virtus diventa così davvero decisivo. Dentro o fuori. Quindi, caro Favarin, niente alchimie tattiche, ma solo una decisa prestazione. Una partita d’attacco, insomma. Non c’è più niente da difendere. Per fortuna rientrano Ramora e Musacco squalificati e Savino dall’infortunio. Squalificato invece Teta, che aveva ben figurato contro il Pescina. Una grave assenza. Niente da fare per Onesti che ne avrà per parecchio, essendosi infortunato al crociato. La stessa fine che ha fatto Zalayeta del Napoli. Fuori per 5 mesi. L’oggetto misterioso Rrudho si è fermato, durante l’allenamento, per un dolore al polpaccio. Si spera che non sia niente di grave, ma solo un affaticamento muscolare. Sarebbe ora di lanciarlo finalmente nell’agone agonistico di una vera partita. Anche per vedere di che pasta è fatto. A fianco di De Luca, almeno un tempo. In difesa, c’è abbondanza, col rientrante Savino. Bisogna solo sperare nella grande prestazione da parte dei canarini in quel di Barcellona di Sicilia. Prisco Cutino