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UF.ST.OR.S.A. AUTOFERRO-TPL CAMPANIA00:01
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Antonio Abate23:30
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Prisco Cutino19:17
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uf.st.staff Sindaco13:34
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uf.st.P.A. Pompei00:55
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Maurizio Pochesci00:39
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uf.st. Tommasetti23:20
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uf.st.staff Sindaco17:15
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uf.st.staff Sindaco16:54
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Mariateresa Conte00:11
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UF.ST.CONFAPI NA23:55
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PK COMMUNICATION23:48
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Antonio Abate23:37
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Mario Polichetti00:11
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Portavoce Polizia di Stato23:58
Legea Scafati Basket: LA SOCIETA' INOLTRA IL RICORSO
<<La decisione del Giudice Sportivo è assolutamente ingiusta e va revocata. Sulla scorta del referto arbitrale, il Giudice Sportivo, applicando l’art. 27 comma 3a del Regolamento di Giustizia, in combinato con l’Art. 22 comma 4 dello stesso Regolamento di Giustizia, ha sanzionato la società con l’ammenda di € 1150,00 ed ha inibito il Sig. Aniello Longobardi per 5 mesi, fino al 21 agosto 2008. Tali provvedimenti sono frutto dell’errato presupposto che il Sig. Aniello Longobardi sia ancora il Presidente della società Scafati Basket S.r.l.; invece, come da verbale del Consiglio Direttivo della società, depositato in FIP in data 29 gennaio 2008, lo stesso Sig. Aniello Longobardi non ricopre più nessuna carica federale: non è né Presidente, né Amministratore Delegato, né Dirigente Responsabile, né Dirigente, né Allenatore, né Atleta. In realtà è il socio di maggioranza della S.r.l. che controlla il Club. Non essendo, pertanto, il Sig. Aniello Longobardi un tesserato, non può essere destinatario di sanzioni della Giustizia Sportiva. Pertanto, è evidente che si sia omesso, più o meno volutamente, di prendere atto della realtà dei fatti e dei documenti ufficiali, pur di spiattellare pubblicamente una «sentenzona». Motivo che ci induce a pensare che sia tutto frutto di un disegno persecutorio nei confronti del Sig. Aniello Longobardi, con troppa faciloneria giudicato pur non essendoci alcun presupposto. E ad avvalorare tale tesi c’è anche la presunta spinta e la conseguente caduta del dirigente addetto agli arbitri: quanto riportato non merita di essere commentato perché è fuor di dubbio che è stato frutto di pura fantasia così come pure dichiarato dallo stesso dirigente, Sig.ra Gianna De Santis. A tal proposito, lo stesso socio di maggioranza si riserverà la facoltà di adire le vie legali a tutela del proprio nome e della propria immagine, a fronte di una sentenza fuori dalle regole e pubblicata con eccessiva enfasi. Il Sig. Aniello Longobardi si augura che la sicura revoca di tale ingiusta sentenza venga pubblicata con pari enfasi e con le dovute scuse degli organi competenti>>.