SALERNO, 15 DICEMBRE SPORT, TECNOLOGIA SPORTIVA & GAMES - FESTIVAL DEL CALCIO ITALIANO

letto 214 volte
2-foto-conference-slide-nuova-fdci-2022-1-.jpg

Proseguono le attività, al Festival del Calcio Italiano, giunto quest’anno all’undicesima edizione. Presso l’Hub Formamentis, Pontecagnano (Sa), si è svolta la terza giornata di attività, con il convegno: “Sport, Tecnologia & Games”. Tra gli ospiti presenti: Vincenzo Perri, Match Analyst Cosenza Calcio; Massimo Carcarino, Match Analyst; Luigi Caputo, Presidente Osservatorio Italiano Esports; Stefano Robolas, Ceo Fanview.

In apertura, i saluti di Donato Alfani, Giornalista e Project Manager, che ha ringraziato i presenti. 

Tra i presenti, Vincenzo Perri, Match Analyst Cosenza Calcio: “Le tecnologie stanno aiutando, si ha una migliore contezza di quello che si va a fare e ci aiutano nel nostro lavoro”. 

Massimo Carcarino, Match Analyst, è entrato nel vivo del convegno, spiegando di cosa si occupa, dettagliatamente, un match analyst: “La nostra figura è in forte espansione, ma poi c’è il rischio di farne un abuso. Adesso stiamo andando tanto oltre. Il messaggio che sta uscendo fuori in relazione alla figura del match analyst è diversa da quella che realmente dovrebbe essere. Nella stagione 2017-18 sono andato a Benevento con Roberto De Zerbi che avevo conosciuto un anno e mezzo prima tramite la tecnologia. Io stavo lavorando a Pagani, ero vice allenatore della Beretti, Roberto mi ha chiamato per andare a lavorare con lui a Benevento. Io ho lavorato con un allenatore che ha la stessa mia idea di calcio e questa è una cos che mi ha aiutato tanto. Invece adesso le società per risparmiare pensano che l’analista è colui il quale si occupa delle riprese o che fa archivio di dati. In Serie A c’è gente che guadagna poco perché non si crede in questa figura. Per me il match analyst deve essere un allenatore in video con competenze tecnologiche basilari. Il video ha aiutato il miglioramento del gioco, invece per quanto riguarda i dati vanno interpretati. Motivo per il quale un analista deve conoscere l’allenatore e lavorare con lui in modo tale da sapere a quale dato dare maggior importanza o meno. Lo staff del Napoli è di altissimo livello, ha un’identità forte e comune e i risultati si vedono. Stessa cosa il Milan l’anno scorso che poi ha vinto lo scudetto”.

Poi ha parlato del suo rapporto con il Sassuolo: “Appena arrivato ho subito visto una forte identità. Sono stati dei precursori con la Mapei investendo in strutture, tecnologie e persone. E’ una bella società, è un ambiente d’élite dove lavorare, la Mapei ha identità, quella che dovrebbero ricercare un po’ tutte le società. Io la associo molto al Villarreal con le dovute differenze del caso. Il Sassuolo ha creato identità anche attraverso la creazione di un centro sportivo all’avanguardia.

Analista, competenze e funzioni: la concezione comune in merito all’analista lo considera attualmente come la figura preposta al solo supporto tecnologico. Come lo considero io: un allenatore a tutti gli effetti, un autodidatta, appassionato di calcio che ha competenze tecniche e non tecnologiche, ormai tutti utilizzano la tecnologia.

Per la mia esperienza al Sassuolo, nel campo della preparazione fisica chi elabora dati fisici, è considerato un preparatore, perché noi no? C’è un problema alla base.

L’aspetto relazionale è fondamentale: ad alcuni giocatori non frega niente delle riunioni video, ma allo stesso tempo ho visto grandi campioni tenere tanto a questo aspetto. L’idea dell’allenatore la deve portare anche il collaboratore, soprattuto chi lavora con il video deve saper parlare e avere l’idea dell’allenatore e sapere come e quando intervenire.

Molto importante è conoscere i giocatori e le loro caratteristiche, gli allenatori avversari e le loro idee di gioco perchè ciò aiuta e agevola il lavoro e ti fa ottimizzare i tempi. Il video deve essere propedeutico al lavoro di campo, è un allenamento analitico”.

Inevitabile, un commento su Roberto De Zerbi: “Lui deve lavorare dove può fare il protagonista: è il suo modo e la sua forza, la sua visione di vita. Il calcio è la sua vita, è maniacale, passionale, un animale da campo. La sua grande forza è il coinvolgimento dello staff tecnico. Ha una capacità incredibile nel creare una forte identità e nel far pensare allo stesso modo 25-26 persone”.

Su Palladino: “Mi ha colpito tanto, non lo conoscevo. Il Monza mi ha impressionato in positivo e ha subito messo in mostra l’identità della squadra”.

Su Bocchetti: “Sta provando a fare quello che faceva Juric e Tudor”.

Su De Rossi: “Ha una bella personalità per fare l’allenatore, ti colpisce, ti prende, gli auguro una bella carriera”. 

Successivamente, è intervenuto Luigi Caputo, Presidente Osservatorio Italiano Esports:

Gli Esports sono ormai a pieno titolo una branchia dello sport e in particolare del calcio. Oggi tutte le squadre di Serie A sono obbligate ad avere un team di Esports e sono anche un modo per entrare in contatto con le nuove generazioni. Oggi i ragazzi non vedono più le partite in tv, le nuove generazioni passano tanto tempo suo videogiochi e lo tolgono allo sport e alla fruizione dello sport. Negli ultimi 2 anni le società lo hanno capito e hanno investito tanto per creare quei team che servono per dialogare con queste nuove generazioni. Oggi io videogioco non è giocare nella propria stanzetta isolati, non è un’attività amatoriale. Oggi significa socializzare con gli altri, è diventata una nuova piazza virtuale. Le aziende sono interessate ai videogiochi per entrare in questo nuovo ecosistema sociale. Siamo partiti con l’Osservatorio durante il lockdown con l’idea di creare in Italia il primo ecosistema che radunasse tutti gli operatori del settore. Abbiamo capito che gli Esports stessero diventando mainstream, ci siamo resi conto che si trattava di una cosa amatoriale. C’era tantissima passione per i videogiochi ma mancava una struttura che tenesse insieme tutti. Ci siamo resi conto che moltissimi ex giocatori e giocatori come Bobo Vieri, Ciro Immobile, sono appassionati di videogiochi. Oggi ci sono club di Serie A che hanno team di Esports come se fossero delle squadre integrate all’interno del club. E’ un mondo che si sta molto professionalizzando ad una velocità mostruosa. Il videogioco ha accorciato le distanze con i tifosi che non potevano andare allo stadio e ha fatto capire ai club l’importanza di parlare con i giovani. La Lega degli Esports è un driver eccezionale che ha portato alla nascita della ESerieA. Il Napoli è l’unica squadra in Serie A a non avere un team di Esports, ma in generale tutte le società hanno capito che si deve giocare anche questa partita per cercare un coinvolgimento con i più giovani”. 

A fine convegno, è intervenuto Stefano Robolas - Ceo Fanview: “Noi lavoriamo sull’aspetto marketing del club, aiutiamo i club a creare una comunicazione più travolgente in base all’abitudine dei tifosi, andiamo a proporre al fan quello che veramente vuole. Una volta la tecnologia creava modifiche spalmate negli anni, adesso è tutto più veloce e difficile. La tecnologia sta vincendo sulla stabilità. Peter Drucker è considerato il fondatore del nuovo management. Per lavorare i dati occorre capire la cultura del club, ad oggi ci sono ragazzi fortemente motivati all’interno dei club, preparati, studiano, ma spesso il vero scoglio è la proprietà. Quando un club viene comprato da una società internazionale c’è un’accelerazione in quello che viene fatto. I dati ci possono aiutare ad avere maggiore conoscenza del tifoso, ma è differente dal cliente tradizionale di un’azienda, ha caratteristiche che coinvolgono aspetti socio-psicologici. Questo vuol dire che è ancora più importante conoscerlo. Questo tipo di informazione può aiutare il club a creare un’audience data e questo può diventare il vero valore con cui il club può rivedere il dialogo con gli sponsor”. 

In chiusura, ultima battuta di Donato Alfani: “Sono rimasto affascinato dai vostri interventi e dalle presentazioni. Condividere, rafforzare, proporre queste giornate e queste iniziative è davvero importante e utile e bisogna capire e avere e far percepire una maggior sensibilizzazione in merito a questi appuntamenti”

Le attività del Festival del Calcio Italiano, proseguiranno oggi, 16 dicembre. 

Di seguito il programma della giornata:

Evento/Giornata ADISE – Associazione Italiana Direttori Sportivi

Venerdì 16  - dalle 11:00 alle 17:00 / Complesso San Michele - Salerno