SCAFATI, ARRESTATI I RESPONSABILI DELL'ATTENTATO DINAMITARDO AL CENTRO COMMERCIALE "PLAZA"

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Ieri pomeriggio, a Scafati (SA), i militari del Reparto Territoriale di Nocera Inferiore (SA) hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere - emessa dal GIP del Tribunale di Salerno, su richiesta di questa Direzione Distrettuale Antimafia - nei confronti di 2 pregiudicati (uno dei quali già detenuto), ritenuti responsabili di “tentata estorsione” aggravata dal “metodo mafioso”.

Il provvedimento restrittivo scaturisce da una complessa e articolata indagine, condotta dalla Sezione Operativa del cit. Reparto Territoriale, a seguito dell’attentato dinamitardo avvenuto il 25 luglio scorso ai danni di un noto bar del Centro Commerciale “Plaza” di Scafati.

L’attività investigativa, svolta attraverso metodi tradizionali e mirati servizi dinamici, resi ancor più difficili a causa del contesto territoriale, ha consentito di accertare le responsabilità degli indagati in ordine a un tentativo di estorsione (3.000 euro mensili) ai danni del titolare e del gestore del suddetto esercizio.

Le indagini proseguono per far luce su analoghi episodi verificatisi negli ultimi tempi nel territorio scafatese. Al riguardo, questa Procura Distrettuale evidenzia la pronta risposta dello Stato e assicura il massimo impegno, esortando i cittadini, i commercianti e gli imprenditori a collaborare senza esitazione con gli inquirenti per rendere più efficace l’azione di contrasto del racket delle estorsioni.

I due erano stati già fermati e arrestati l'8 Settembre mentre, durante un servizio di prevenzione antirapina, i militari della Sezione Operativa li intercettarono mentre viaggiavano - travisati da casco - a bordo di un motociclo Honda SH nella zona del Centro Commerciale Plaza di Scafati.

Alla vista dei Carabinieri, i due tentarono di fuggire ma furono prontamente bloccati e immobilizzati. Scattò, quindi, la perquisizione personale, a seguito della quale gli uomini dell’Arma rinvennero addosso ad ALFANO Carmine una pistola semiautomatica cal. 9, con matricola abrasa, nonché un colpo in canna e altri 14 nel caricatore, catalogati come munizioni da guerra analoghe a quelle utilizzate dalle Forze di Polizia.

Successivamente, furono eseguite anche delle perquisizioni presso le abitazioni dei due giovani, con esito negativo.
L’arma e le munizioni furono sottoposte a sequestro e inviate al RIS di Roma per verificare il loro eventuale utilizzo in altri delitti.

Quindi ALFANO e ADINI furono arrestati con l’accusa di porto illegale di arma clandestina e munizioni da guerra e associati al Carcere di Salerno, dove hanno ricevuto l'ordinanza di custodia cautelare per tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso, quali responsabili dell'attentato al Plaza.