5 MAGGIO, GIORNATA NAZIONALE CONTRO LA PEDOFILIA

La denuncia come primo atto di difesa
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Si celebra, oggi, 5 maggio, la giornata nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia. Abbiamo ritenuto, quindi, opportuno raccogliere, sul punto, le riflessioni dell?avv. Alba De Felice -Matrimonialista  e Familiarista - Presidente AMI, Sezione Territoriale Agro Nocerino Sarnese- la quale, da circa un anno, ha stipulato, nella qualità di Presidente AMI, con l?intero Piano di Zona S1, presieduto dal Dott. Pasquale Aliberti -Sindaco della città di Scafati- una convenzione relativa al progetto anti-violenza, attuato attraverso l?istituzione dello sportello anti-mobbing, anti-stalking, anti-bullismo ed anti-pedofilia, concepito dall?AMI ed ormai attivo in molti Comuni dell?Agro. L?avv. De Felice, reduce da un recente convegno, tenutosi a Napoli, così dichiara: ?La pedofilia è, senz?altro, un fenomeno atroce che va combattuto, soprattutto, attraverso lo strumento essenziale della denuncia e della lotta contro l?omertà. Ritengo, infatti, che chi assiste, o anche soltanto intuisce, l?abuso sessuale ai danni di un minore e resta impassibile, mostrandosi, quindi, omertoso, è certamente responsabile e complice. Una segnalazione immediata, difatti, potrebbe, in molti casi, essere veramente risolutiva. Non bisogna mai abbassare la guardia: il ?mostro? potrebbe esser, davvero, dietro l?angolo e celarsi dietro figure? insospettabili! La pedofilia, quindi, è una forma di perversione da combattere, prevenire, denunziare, sempre e comunque. Un?attenzione particolare va data agli abusi concretizzati in ambito familiare o para-familiare poiché, quasi sempre, addirittura in oltre il 60-70% dei casi -così come confermano anche le più recenti ed accreditate statistiche- ?l?orco? è una persona nota alla vittima. Tanto, del resto, emerge dagli studi e dalle ricerche che ho effettuato, anche a livello locale, relazionando, poi, in molti convegni, specifici, sull?argomento. Molto spesso si tratta, paradossalmente, proprio dei congiunti più cari quali i padri (32% dei casi), i nonni (7%), gli zii (7%) ovvero, comunque, amici e conoscenti (7%). Purtroppo, è proprio lì, in famiglia, che molto spesso ?si annida? questo male tremendo: è proprio lì, ossia nel ?focolare domestico?, tra le sacre mura domestiche, che nella maggior parte dei casi viene consumato il più efferato dei crimini! Addirittura, soltanto nel 12% dei casi gli abusi vengono consumati in ambito extrafamiliare o, comunque, attuati da persone estranee alla vittima. Parlando in termini statistici, il quadro è veramente allarmante: quasi nel 60- 70% dei casi la vittima di abuso è un minore tra 0 e 10 anni, mentre, invece, nel 22,6% dei casi si tratta di ragazzi tra gli 11 ed i 14 anni. Quindi, più si alza l?età della vittima, più si abbassa la percentuale: probabilmente, l?adolescente acquisisce, col passar del tempo, una maggiore consapevolezza e, quindi, riesce anche a reagire all?abuso o, comunque, a difendersi. Pertanto, quando, si tratta di minori in tenera età e, quindi, di piccole vittime -incapaci di reagire e di difendersi- è assolutamente indispensabile che -anche al minimo sospetto- l?abuso venga segnalato. Lo sportello anti-pedofilia che, proprio a tal fine, è stato  fortemente voluto dall?AMI, risulta dotato -grazie alla convenzione con il Piano di Zona S1- di un numero verde (800656993) assolutamente gratuito, che tutela in maniera totale, anzi, garantisce la privacy di chi segnala. Molto spesso pervengono allo sportello,  anche, segnalazioni anonime che, poi, vengono debitamente ?girate? a chi di competenza. In molti casi, queste segnalazioni, per quanto anonime, hanno, però, consentito una tutela immediata in favore delle vittime. Ritengo, quindi, che ?segnalare? -in casi del genere- sia un dovere assoluto ed essenziale dal quale  nessuno può sentirsi esonerato. Esso rappresenta, a mio parere, una manifestazione, concreta, di senso civico e di solidarietà sociale?.