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LETTERE A MEZZOSTAMPA, QUESTIONE "SCARLATO": LA PROPOSTA DI MARINIELLO
Riceviamo e pubblichiamoCarissimo Direttore ,
da appassionato della politica, ma anche da addetto ai lavori, sto seguendo con attenzione sia le iniziative politiche e sindacali miranti a salvare l?Ospedale di Scafati , sia i recenti convegni nei quali tale problematica è stata dibattuta.
In particolare ho partecipato con attenzione all?incontro con il Ministro Fitto , rispetto alle cui conclusioni mi sia consentita qualche riflessione.
Senza nulla voler togliere alla lodevolissima iniziativa del Consigliere Comunale,avv. Di Somma, e di altri che si sono associati, io credo che per raggiungere il traguardo che tutti quanti noi ci prefiggiamo dobbiamo avere chiari l?obiettivo e i mezzi che occorrono per raggiungerlo. E allora ci vogliamo chiedere che ? ci azzeccha? il Ministro Fitto con il problema dell?Ospedale di Scafati, quando come Egli stesso ha sottolineato ? nella sua esperienza di Governatore della Puglia ? ha chiuso circa 20 Ospedali nell?ottica di una razionalizzazione della spesa sanitaria.? Possibile che questo non lo si sapesse? Eppoi bravo è stato il Ministro a glissare sull?argomento. A lui probabilmente sarebbe stato più utile chiedere un aiuto per il risanamento del grosso deficit sanitario, di cui il Governo Centrale pare non voglia farsi carico, e dibattere con lui sul come non far cadere sulle tasche dei cittadini campani tale deficit.
Io credo che il problema dell? Ospedale vada invece affrontato in sede politica, a livello locale , dando mandato all?On. Monica Paolino ? con una petizione di tutti i Consiglieri Comunali e provinciali ed Assessori ? di voler rappresentare sul tavolo Regionale,quello sì competente,le esigenze della nostra Comunità , la più grande della Provincia di Salerno e in una difficile area di confine con l?area vesuviana.
Ma accanto al livello politico bisogna immaginare anche quello tecnico,perché è impensabile che l?Ospedale di Scafati possa continuare a vivere così com?è . In pratica , fermo restando garantiti i servizi essenziali, bisognerebbe pensare ad una sua riconversione strutturale per privilegiare quei servizi oggi ampiamente richiesti,ma carenti sul territorio . lungodegenza,riabilitazione neuromotoria e respiratoria, elite cardiologia, a dispetto di altri che per una normale evoluzione vanno ridimensionati(Ostetricia,Pediatria) perché si nasce sempre meno e non si può tenere una Divisione di Ostetricia ogni 10 Km..
In questo modo avremo da un lato la fortuna di essere rappresentati da una nostra concittadina, che da anni vive in prima persona le esigenze del territorio traendone spunti e riflessioni , dall?altro il riconoscimento nelle sedi opportune di essere stati propositivi e concreti.
Sennò sbandierando solo fazzoletti e striscioni correremo il rischio di essere poco incisivi , tanto questo lo faranno tutti quelli che si sentiranno penalizzati da questo Piano Ospedaliero.
Ringraziandola per la cortese ospitalità, colgo l?occasione di salutare affettuosamente Lei e tutti i gentilissimi lettori.