LUCA CIOFFI TORNA DALLA MAMMA

Arrestata la falsa infermiera che lo aveva rapito dall'ospedale "Umberto I" di Nocera Inferiore
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Si è conclusa bene la vicenda del piccolo Luca Cioffi, il neonato rapito ieri mattina nel reparto di neonatologia dell'ospedale Umberto I di Nocera Inferiore (Salerno) da una donna che indossava un camice da infermiera. Il bimbo, sequestrato quando aveva appena tre ore di vita, è stato ritrovato poco dopo la mezzanotte a casa di Annarita Buonocore, a Nocera Inferiore, in ottime condizioni di salute.La Buonocore, che lavora effettivamente come infermiera ma all'ospedale Cardarelli di Napoli, è stata arrestata dagli uomini della squadra mobile e dello Sco, il Servizio centrale operativo della Polizia, ed è stata portata al commissariato di Nocera Inferiore per essere interrogata. In un primo momento era stata fermata anche la figlia ventenne della donna, rilasciata però poco dopo. Grande gioia a Nocera per il ritrovamento del piccolo e il lieto fine della vicenda, che comunque resta tutta da chiarire. Gli investigatori sono propensi a ritenere che il rapimento fosse premeditato, ma dalla Buonocore, che secondo le prime indiscrezioni soffrirebbe anche di problemi psichici, al momento, non arrivano conferme. Il sequestro è avvenuto intorno alle 14 di ieri quando la rapitrice, vestita da infermiera, è entrata nella camera dove si trovavano la madre e il bambino. La donna ha agito con estrema tranquillità, ha anche scambiato qualche parola con la sorella della neomamma mostrandosi affabile e socievole. Poi ha preso il neonato dalla culla ed è andata via spiegando di doverlo portare in pediatria. Dopo un'ora e mezzo circa, intorno alle 15.30, la mamma, Annalisa Fortunato, ragioniera, si è insospettita della prolungata assenza del figlioletto ed ha chiesto spiegazioni agli altri infermieri ed è così venuta fuori la drammatica realtà. Subito è stata avvertita la polizia. Poco dopo all'ospedale Umberto I di Nocera Inferiore è arrivato anche il papà del neonato, Fabio Cioffi, 39 anni, sottufficiale dell'Aeronautica. Le ricerche sono scattate immediatamente. Preparato un identikit della sequestratrice, capelli mori, occhiali, di nazionalità italiana, gli agenti del commissariato di Nocera Inferiore hanno avviato le indagini ispezionando le stazioni ferroviarie dell'agro nocerino sarnese, gli ingressi autostradali e le strade provinciali. Il maresciallo Cioffi, papà del bambino, ha rivolto un appello: "Spero che questa donna, chiamiamola mamma, ragioni con il cervello di una mamma e torni indietro". L'uomo si è quindi rivolto ai giornalisti chiedendo di "diffondere le notizie il più possibile: aiutatemi con i vostri mezzi di comunicazione". Poi ha ringraziato i colleghi che dal Libano dove si trovano in missione lo hanno contattato per esprimergli solidarietà e vicinanza. L'appello è durato pochi minuti: "Vi prego adesso devo tornare da mia moglie è l'altra cosa a cui più tengo in questo momento". Un altro appello è arrivato da Gaetano Vitagliano, direttore del reparto ostetricia dell'ospedale di Nocera: "Questa persona si inserita nella stanza e con la scusa di portare il bambino, forse, al nido, lo ha preso e lo ha portato via. Faccio un appello a questa persona di restituire il bambino perché deve tornare subito dalla madre, perché ha bisogno di lei. E' bisognoso di cure". "Questa persona lo affidi a qualcuno al più presto per restituirlo all'affetto dei suoi genitori", ha concluso.

 

Nella notte la svolta, con il ritrovamento del piccolo Luca e l'arresto di Annarita Buonocore.