LIBERATI I 4 MARINAI RAPITI DAI PIRATI NIGERIANI

Tra essi 3 italiani e un ucraino. Dal 23 Dicembre 2012 erano nelle mani dei sequestratori. A detta del ministro Terzi non è stato pagato riscatto
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Come avevamo già scritto il 30 Dicembre 2012 (http://www.mezzostampa.it/page.php?articolo=5952), i 4 marinai erano stati sequestrati il 23 Dicembre mentre erano in navigazione sul rimorchiatore ASSO21, che assicurava i rifornimenti alle piattaforme petrolifere al largo della costa Nigeriana. Tra i 4 ben 3 erano italiani ed uno ucraino. Tra i 3 italiani c'era anche il pompeiano Giuseppe D'Alessio, oltre al comandante Emiliano Astarita di Piano di Sorrento e Salvatore Mastellone di Sant'Agnello.

A dare la notizia del rilascio è il ministro degli Esteri, Giulio Terzi. "I nostri tre marinai sono liberi e faranno presto rientro in Italia. E' un successo degli uomini e delle donne della Farnesina e di tutti i funzionari delle strutture dello Stato coinvolte. Desidero, inoltre, ringraziare le autorità nigeriane, che in queste settimane ci hanno sempre assicurato la massima collaborazione. Siamo sempre rimasti in contatto con il collega nigeriano per la gestione del caso. I nostri 3 connazionali potrebbero essere a Roma già oggi pomeriggio. Stanno bene e non abbiamo pagato alcun riscatto, com'è nostra prassi, ma ci siamo mossi solo attraverso il negoziato.E' stato un successo che è stato possibile anche grazie a procedure che abbiamo affinato nel corso degli anni, ma ancor più negli ultimi 13 mesi del Governo Monti".

L'Unità di crisi del Ministero degli Esteri ha già informato della liberazione i familiari e l'armatore.

L'Asso21 era stato attaccato il 23 dicembre da un gruppo di sette uomini armati che aveva assaltato il cargo mentre faceva rotta su Port Harcourt. Ma, a differenza di altri casi di sequestro di navi, il commando armato non aveva trattenuto l'intera imbarcazione ma rapito solo i quattro membri dell'equipaggio. Immediatamente erano scattate le ricerche, anche grazie alla marina nigeriana, e il lavoro diplomatico assicurato dalla Farnesina.

Pompei e la famiglia tirano un sospiro di sollievo per il ritorno del proprio concittadino. Un rientro auspicato anche dall'Amministrazione Comunale, nella persona del Sindaco D'Alessio, che aveva fatto installare uno striscione sulla facciata del Municipio "LIBERATE IL NOSTRO CONCITTADINO GIUSEPPE D'ALESSIO". Un modo come un altro per solidarizzare con chi stava attuando tutte le procedure per la liberazione. Inoltre, per fare da cassa di risonanza, essendo Pompei una città conosciuta in tutto il mondo.