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Mariateresa Conte00:32
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Portavoce Polizia di Stato20:42
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Barbara Landi20:25
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Appunti rivisti e corretti da Prisco Cutino22:38
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Mario Polichetti20:44
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UF.ST.FdI CAMPANIA00:23
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UF.ST.FdI CAMPANIA00:19
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UF.ST.VIETRI00:13
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Fabiana Manuelli23:32
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Antonio Abate23:16
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UF.ST.IMMA VIETRI01:22
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uf.st. Tommasetti21:02
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Clelia Ardone20:54
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Ufficio stampa FC Pompei, Nico Erbaggio19:55
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Prisco Cutino21:13
ANCORA NOVITA' DEI CARABINIERI DI NOCERA SULL'OPERAZIONE DENOMINATA "MASTROLINDO"
L’indagine investigativa, proseguita senza soste, su studi professionali, patronati e ditte individuali, accertòo una truffa di oltre 60 milioni di euro ai danni dell’INPSL’attività investigativa in corso, che è lo sviluppo dell’indagine denominata “MASTROLINDO” culminata in data 08 febbraio c.a. con l’esecuzione di 17 ordinanze di custodia cautelari personali e reali e il sequestro di beni per oltre 60 milioni di euro, è coordinata dal Procuratore della Repubblica dott. Giovanni Francesco Izzo e dal Sostituto Procuratore Dott. Roberto Lenza ed è condotta dalla Sezione di Polizia Giudiziaria Carabinieri e dal Reparto Territoriale Carabinieri di Nocera Inferiore e vede impegnati 100 Carabinieri del Comando Provinciale Carabinieri di Salerno collaborati da 40 Ispettori della Direzione Regionale e Provinciale dell’INPS, i quali stanno eseguendo 31 perquisizioni domiciliari e personali in varie località dell’Agro nocerino-sarnese nei confronti di:
• 16 Patronati;
• 4 Studi professionali di consulenza e commercialisti;
• 10 Ditte;
• 1 Funzionario dell’INPS di Nocera Inferiore.
L’attività è volta ad acquisire gli ultimi riscontri, anche di natura documentale, su di una vasta organizzazione delinquenziale composta da imprenditori, consulenti del lavoro e patronati i quali mediante la creazione di aziende spesso inesistenti, hanno costituito migliaia “fittizi” rapporti di lavoro - principalmente nel settore del terziario - allo scopo di truffare l’INPS nelle indebite erogazioni previdenziali/assistenziali, quali indennità di disoccupazione, maternità e malattia. L’indagine ha permesso di individuare le fittizie aziende coinvolte nell’indagine che, benché sul piano amministrativo figurassero aver “regolarmente” assunto le maestranze, di fatto omettevano anche di versare i previsti contributi nelle casse dell'INPS.