POMPEI SCAVI. NON PROVIENE DAL SITO ARCHEOLOGICO LA STATUA SEQUESTRATA A LAVEZZI

Lo afferma una nota della Soprintendenza di Pompei
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In merito all’articolo del Mattino sez. Napoli del 10.12.2012, dal titolo “Lavezzi di nuovo indagato: via da Napoli con una statua di Pompei nella valigia”, la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei, a precisazione di quanto riportato, comunica che a seguito di richiesta dell'Ufficio delle Dogane di Napoli, funzionari archeologi hanno effettuato una perizia tecnica sul reperto sequestrato, consistente in un frammento di terracotta pertinente ad un'antefissa (elemento di decorazione di un tetto) databile tra il I a.C. e il I d.C. Si tratta di un reperto del quale non è possibile stabilire il luogo esatto di provenienza né le circostante del rinvenimento. Da quanto risulta alla Soprintendenza dunque, nessuna statua è stata trafugata, e tanto meno da Pompei, come lascerebbe invece intendere il titolo dell’articolo, chiaro esempio della cattiva informazione imperante sul sito archeologico.

E allora da dove proviene questa statua? Ricordiamo che Ezequiel Lavezzi e i suoi procuratori sono stati coinvolti, oltre all’inchiesta che cerca di far luce sui casi di presunta evasione fiscale nel mondo del calcio, anche, ed in prima persona, per ricettazione di reperti archeologici. I fatti risalgono al Maggio 2012, quando Lavezzi stava per volare a Parigi con i suoi tanti bagagli. All’aeroporto di Capodichino, mentre sulla pista ad attenderlo c’era il volo privato pronto a decollare verso la capitale francese, la polizia doganale lo sottopose ad un controllo di routine, ma con grande sorpresa, rinvennero in uno scatolone un busto di marmo del primo secolo avanti cristo, probabilmente, si supponeva proveniente dagli scavi archeologici di Pompei. L’oggetto, dal valore inestimabile, venne sequestrato, mentre al Pocho fu chiesto di spiegare la provenienza del reperto e come ne era venuto in possesso. Lavezzi rispose alle domande degli agenti in maniera poco esaustiva, dicendo semplicemente che si trattava di un regalo da parte di un non meglio precisato napoletano di Posillipo, magari un tifoso che aveva voluto omaggiare il campione in partenza con un souvenir che potesse ricordare i bei giorni andati di Napoli durante il lungo inverno parigino.

Il fatto è molto serio e la magistratura decise di aprire un’inchiesta volta a fare chiarezza sull’origine del reperto, per capire insomma se dietro c’era qualcosa di più che un semplice regalo, lecito o meno che sia. Essendo gli scavi di Pompei, ogni anno soggetti a molti furti di reperti archeologici, si pensò subito che la provenienza fosse il sito archeologico, ma, il comunicato della Soprintendenza lo ha escluso, e quindi da qui la domanda “Da dove proviene?”, “potrebbe esserci qualcosa di più grosso sotto, del tipo, commercio di opere d’arte trafugate?”. Una cosa è certa saranno sicuramente guai per Lavezzi e tutto ciò, insieme all’altra vicenda dell’evasione fiscale, nuocerà non poco all’immagine del Pocho.