BOSCOREALE, IPOTESI SPACCIO DI DROGA PER L’UOMO CARBONIZZATO NELLA SUA AUTO

Alla luce dell’esecuzione dello scafatese Francesco Fattorusso gli inquirenti pensano ad un legame con ambienti malavitosi
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Quando gli piazzarono una potente bomba carta al suo sexy shop, verso le 0,30, il boato dell’esplosione creò nella gente paura e sgomento. Allora ne scrivemmo qui su questo giornale, era il 25 maggio 2012. Nella mente delle persone riaffiorò il ricordo dell’attentato di Brindisi, da poco avvenuto. Però, niente a che fare con quell'episodio.

Una potente bomba carta, piazzata ad arte nella serranda del negozio "Scicchissimo sexy shop" nella trafficata via De Gasperi, procurò molti danni al sexy shop e alle case vicine. Si pensò al racket delle estorsioni, molto fiorente a Scafati e nei paesi viciniori, però, solo gli inquirenti lo pensarono. L'attività del sexy shop era stata avviata circa 4 anni fa, ed stava avendo molto successo in una città come Scafati, tanto che il proprietario, Francesco Fattorusso, detto "Spatuzzella", aveva aperto anche una succursale a Pagani, segno che il mercato dell'eros rendeva bene.

L’ipotesi degli inquirenti fu che aveva attirato l'attenzione del racket, ma il Fattorusso lo escluse, dichiarando di non aver mai ricevuto richieste estorsive o minacce. Gli inquirenti invece pensarono che fosse proprio questa la motivazione. Altri pensarono che in un Paese, come l'Italia, di falsi benpensanti, tutto poteva essere, anche una vendetta di gente comune infuriata, mamme, nonni, e residenti che non vedevano di buon occhio il negozio di articoli hard e il via vai conseguente, da qui l’attentato dimostrativo per indurlo ad andare via.

Ma quello che è successo a Boscoreale, in una stradina di campagna, via Traversa Boccapianola, fa pensare probabilmente che allora c'erano sicuramente altri motivi per l'attentato. Gli stessi motivi che oggi fanno pensare ad uno sgarro legato al mondo della droga, molto attivo in queste zone e particolarmente nel famoso (o famigerato) rione del “Piano Napoli”, spesso legato ad episodi di malaffare.

L’omicidio è avvenuto verso le 14,30, ed è stato visto dalla Statale 268 da alcuni automobilisti che hanno avvertito le Forze dell’Ordine. Polizia e Pompieri intervenuti con immediatezza non hanno potuto fare altro che constatare l’ormai distrutta auto Tiguan di proprietà di una donna di Torre Annunziata. La moglie ha riconosciuto il corpo appartenente al marito.

Il movente dell’omicidio non è stato ancora accertato, ma le indagini si concentrano negli ambienti della criminalità organizzata e al controllo delle piazze di spaccio. E’ l’ottavo morto bruciato dall’inizio dell’anno, tanto che a giorni verrà a Napoli Il Ministro degli Interni Alfano per un summit in Prefettura con tutte le Autorità e FF.OO..