CIRO ESPOSITO E’ CLINICAMENTE MORTO, LA MAMMA PIANGENDO: “CIRO NON CE L’HA FATTA!!”

Può la passione per il calcio portare alla morte' Sì, finchè ci saranno pseudo tifosi-delinquenti come quello che ha sparato
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Il ragazzo non ce l’ha fatta. E' clinicamente morto! Ha resistito, ha combattuto, ma alla fine ha capitolato a causa di una infezione polmonare. Tipica delle sale di rianimazione. Ma il fisico era debole e debilitato.

E’ stata una pallottola, sparata da uno pseudo tifoso, uno che va allo stadio per esprimere tutta la sua violenza e frustrazione. Non è tifo questo, come non è tifo quello dei violenti in genere, dei razzisti, di quelle frange del tifo che vanno allo stadio per sfogare la loro rabbia. Ma l’assassinio di Ciro Esposito, 24 anni, non è successo dentro lo stadio, ma fuori, mentre Ciro, assieme ad amici, andava felice a tifare per la propria squadra che da lì a poco avrebbe conteso la Coppa Italia alla Fiorentina. Invece sono stati assaliti da un gruppo di teppisti-pseudotifosi, che hanno cominciato a tirare pietre al gruppo dei napoletani che stava recandosi allo stadio. Ma il gruppo dei napoletani ha reagito, e loro i vigliacchi hanno avuto paura. Uno ha sparato tre colpi a Ciro. Capite? Si spara per odio contro un popolo. Non è tifo questo, non è difesa dei propri colori, non centravano affatto in questa partita. L’indagato numero 1 è Daniele De Santis. La mamma disse che perdonava chi lo aveva ferito, ma i napoletani, i veri tifosi, non perdonano, e credo che la mamma, che prima aveva qualche speranza  di vederlo guarito oggi non direbbe la stessa cosa.

Ciro stava dal giorno del ferimento all’Ospedale Gemelli di Roma. Ha lottato fino all’ultimo, ma un repentino peggioramento delle sue condizioni di salute lo ha fatto crollare. Inutile l'ultimo intervento al polmone dopo la lobectomia superiore destra. Nella capitale è arrivata la famiglia del ragazzo, allertata nella mattinata dalla direzione sanitaria dell'ospedale.

Antonella Leardi, madre del giovane, è uscita piangendo dalla sala rianimazione. Le sue parole: "Resto qui fino all'ultimo, non me ne vado". Più drammatiche le parole dello zio Vincenzo Esposito: "Mi hanno fatto salutare mio nipote per l'ultima volta: è in coma irreversibile ma non è morto. Il suo cuore batte ancora. Ringraziamo il Questore di Roma per quello che è successo".

Che succederà nel prossimo campionato? Si temono ritorsioni degli ultrà napoletani contro gli ultrà romanisti. A sparare a Ciro, infatti, sarebbe stato un ultrà giallorosso, Daniele De Santis, l'indiziato numero uno.