A TORRE DEL GRECO COME NEL RIONE TRAIANO: CARABINIERI AGGREDITI NEL BUNKER DEL CLAN

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La punta della “canna” che si accende. Il fumo che passa da un amico e all’altro, i sorrisi, l’arrivo dei carabinieri e poi il caos: con i militari in borghese costretti a fare i conti con spintoni e insulti di “amici” e parenti. Immagini di una notte di ordinaria follia a via Fontana, nel cuore del centro storico di Torre del Greco, in una delle più famose roccaforti del clan Papale, la cosca criminale con base e interessi tra Ercolano e la città del corallo.

L’incredibile episodio venerdì sera. I carabinieri della compagnia di Torre del Greco- coordinati dal maggiore Michele De Rosa- sono impegnati in un servizio di controllo in borghese finalizzato a contrastare il fenomeno dello spaccio degli stupefacenti in città. E’ sera, quando i militari intravedono due giovanotti passarsi uno spinello ai piedi della stradina. I carabinieri intervengono immediatamente, pronti a segnalare come consumatori i due ragazzi in cerca di “sballo”.

Il tempo di chiedere le generalità, però, che sul posto arrivano un gruppetto di persone, considerati “amici” e familiari dei due ragazzini. I militari vengono così accerchiati, tra insulti e spintoni. Proprio lì dove per decenni ha dominato la camorra, almeno fino a quando lo Stato non ha deciso di fare “piazza pulita”, decapitando le organizzazioni criminali della città del corallo. Nel giro di pochi attimi, i carabinieri in borghese, riescono a trascinare via in caserma i due ragazzi. I giovani vengono entrambi segnalati come consumatori di stupefacenti e denunciati per resistenza a pubblico ufficiale. Si tratta di incensurati. 

Scene che hanno riportato alla mente le immagini del rione Traiano, quella rabbia feroce gridata in faccia alle forze dell’ordine che nei vicoli della camorra diventa ancor più assordante.