POLEMICHE E PROTESTE IN MOLTE SCUOLE CONTRO LA PROVA NAZIONALE INVALSI

Docenti e Dirigenti scolastici contro la prova nazionale Invalsi, che si vorrebbe introdurre anche alla secondaria superiore
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Continuano le proteste e le polemiche contro una prova Invalsi che sta facendo molto discutere docenti e Dirigenti, oltre che i genitori. Come si sa l'art. 5 della legge 176/07  stabilisce che, "a decorrere dall'anno scolastico 2007-2008 il Ministro della pubblica istruzione fissa, con direttiva annuale, gli obiettivi della valutazione esterna condotta dal Servizio nazionale di valutazione in relazione al sistema scolastico e ai livelli di apprendimento degli studenti, per effettuare verifiche periodiche e sistematiche sulle conoscenze e abilità degli studenti iscritti alle classi seconde e quinte della scuola primaria e alle prime e terze classi della scuola secondaria di I grado, nonché altre rilevazioni necessarie per la valutazione del valore aggiunto realizzato dalle scuole". Con la Direttiva n.74 e n.75 del 15.09.2008 il Ministro ha stabilito che a regime tutte le classi indicate nella legge saranno sottoposte a rilevazione annuale degli apprendimenti; il regime transitorio di durata triennale ha previsto che anche quest'anno, diversamente dallo scorso anno scolastico 2008-09, la somministrazione delle prove riguardi le classi seconde e quinte della scuola primaria, cui si aggiungono le classi della prima e le terze della scuola secondaria di primo grado nell?anno scolastico 2009/10.  Quindi una prova in più per la valutazione all?esame di licenza. La novità è che quest'anno fa media con le altre prove scritte. Ma da dove origina la protesta dei docenti e dei Dirigenti scolastici? Ebbene, la protesta parte da alcuni aspetti  emersi nel corso delle prove sostenute dagli alunni durante l?esame di licenza 2009/2010, e ritenuti negativi e pregiudicanti ai fini della valutazione degli alunni, soprattutto dei più meritevoli:

LA DURATA E IL TEMPO

-La durata di ciascuna prova è esigua e insufficiente rispetto ai quesiti da svolgere, sia in italiano che in matematica;

-Le prove sono ritenute troppo corpose per essere somministrate nella stessa giornata, con un intervallo di appena 15 minuti tra una prova e l?altra;

-Eccessiva burocrazia;

LA VALUTAZIONE

-La valutazione è ritenuta troppo restrittiva rispetto al numero di risposte corrette registrate, data la difficoltà e i tempi delle prove;

-L'Incidenza eccessiva e negativa della prova INVALSI sulla valutazione degli esiti finali e dell'intero curriculo, che tiene conto dei livelli di partenza, dei progressi registrati e del livello di maturazione.

-La mancata previsione di un incentivo per i docenti, sovraccaricati di un onere che spetterebbe agli istituti di rilevazione dati, preposti a tale scopo. I docenti, infatti, sono costretti a trattenersi oltre l?orario scolastico e ad oltranza fino al temine della correzione, senza alcuna retribuzione.

Ci si chiede perché l'Ente preposto (l'INVALSI), non provveda da solo a tutte queste incombenze. Il nostro sondaggio ci dà pienamente ragione e, secondo le votazioni dei lettori di Mezzostampa, ci dice che la gente e i docenti pensano che l'Invalsi sia l?ennesimo carrozzone messo su per sistemare questo o quell?altro amico. Inoltre, ci dice ancora che le prove somministrate agli alunni non sono rispondenti ai programmi. Da qui derivano le votazioni che sono nel 45% dei casi, negative, e facendo media, abbassano di molto i voti finali degli allievi.