SUCCESSO DEL CONVEGNO "I LIONS E I MINORI A RISCHIO" ORGANIZZATO DAL CLUB LIONS POMPEI

Presente nell'aula consiliare del Comune di Pompei il Governatore del Distretto 108ya, dott. Emilio Cirillo, e un numeroso pubblico di lions, di avvocati e di gente comune.
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Il tema era molto importante e coinvolgente da riuscire a captare l?attenzione del numeroso pubblico presente nell?aula consiliare messa a disposizione dei lions dal Sindaco di Pompei, avv. Claudio D'Alessio, lions, lui  stesso, del club lions Pompei.

Assente il Sindaco per impegni istituzionali, a salutare i convegnisti è stato il rappresentante dell'Amministrazione comunale di Pompei, l?assessore alle politiche sociali, dott. Nando Uliano. Subito dopo il Presidente del club lions Pompei, Pasquale Di Paolo, che ha messo in luce come Pompei fosse la sede più appropriata per parlare di minori a rischio. E' qui  che il Beato Bartolo Longo costruì e portò avanti la scuola per il recupero dei Figli  dei carcerati e orfani. Quanti di questi giovani oggi sono inseriti positivamente nella comunità in cui viviamo. Giovani che senza l'aiuto di questo Istituto, oggi chissà che strada avrebbero potuto intraprendere. Ha parlato anche di programmi futuri del club che si  sta impegnando molto nel rivalutare gli uomini che hanno fatto grande Pompei e anche del programma futuro del club, che lo vede impegnato nell'organizzazione della VIA CRUCIS, preceduta dal processo a Gesù. "Siamo un club molto attivo da sempre, ma quest'anno ancora di più, perché il nostro club ha espresso il Governatore del Distretto 108ya, dott. Emilio Cirillo, membro importante della comunità pompeiana".

Dopo i saluti di rito, gli illustri relatori presenti, il dr. Roberto Gentile della Procura per i minorenni di Napoli, la dott.ssa Maria Rosaria Bolzano Caiazzo, psicoterapeuta, la dott.ssa Gigliola Rubolino Giraud, tossicologa forense, magistralmente moderati da un luminare dell'avvocatura napoletana, qual è l'avv. Aldo Cafiero, hanno tratteggiato da par loro il tema del convegno, rispondendo alla domanda: ma chi è il Minore a rischio? Il minore a rischio rappresenta una fascia sociale debole. Rappresentano il ragazzo e la ragazza, che nell'età dell'adolescenza, cercano di sviluppare il proprio "Io", sperimentando diversi ruoli per conseguire un senso di identità. La domanda tipica di questi anni è: "Chi sono realmente?". Spesso la confusione di ruoli viene superata attraverso la graduale formazione della definizione del sé. Non sempre, però, la crescita di un adolescente avviene in modo graduale e regolare. L'adolescenza, infatti, è una fase evolutiva in cui l'individuo deve affrontare una serie infinita di compiti, avendo a disposizione risorse personali talvolta inadeguate e sempre meno riferimenti culturali e sociali. Si  esce dal guscio familiare, si costruiscono le prime amicizie, i primi amori e i primi legami. FREUD definisce l'adolescenza come un periodo caratterizzato da tempesta e tensione, un vero e proprio squilibrio psicologico.

Nell'affrontare il percorso evolutivo, gli adolescenti si scontrano spesso con una dura realtà, non sempre indolore, che può sfociare nel cosiddetto disagio giovanile, dove la sofferenza e il tormento inducono a comportamenti inadeguati che espongono l?adolescente ad inevitabili rischi. Ed infatti la trasgressione, l'uso di sostanze stupefacenti, la sessualità spinta, i comportamenti antisociali o propriamente devianti, non sono solo semplici manifestazioni del travaglio adolescenziale, o voglia di voler sperimentare il proprio coraggio o sfidare le regole sociali, ma sono l'espressione di un serio disagio.

Viene, quindi, considerato "minore a rischio" colui che ha vissuto e vive in un contesto socio-culturale multiproblematico, in cui anche la famiglia, primo momento educativo per un minore, non garantisce una stabilità educativa tale da evitare che il comportamento minorile vada contro le norme e divenga, dunque, una patologia.

La devianza può essere rappresentata da una vulnerabilità individuale e quindi dalla difficoltà ad accettarsi (sentimentalmente, fisicamente, ecc.), ad esprimere in modo congruo le proprie emozioni a livello verbale, corporeo, affettivo, dall?intolleranza verso l?attesa e la frustrazione e dal non percepire l?altro come fonte di sostegno.

Ciò che maggiormente contribuisce ad accentuare queste difficoltà sono situazioni familiari problematiche (separazioni, carenze educative ed affettive), ambienti sociali deprivati culturalmente o economicamente, atteggiamenti caratterizzati da scarsa autostima, instabilità emotiva, comportamenti provocatori spesso collegati ad un percorso scolastico marcato da insuccessi, o ancora l?uso di sostanze stupefacenti. Tutto un insieme di fattori che, combinandosi tra loro, spesso e quasi inevitabilmente, generano abbandoni scolastici, violazione sempre più abituale di norme, incapacità ad assumersi la responsabilità delle proprie azioni ed altri atteggiamenti poco corretti.

Ebbene, tutte queste cose sono state sviscerate magistralmente dai relatori presenti. Il dott. Gentile ha anche fatto vedere un video della trasmissione ?Le Iene?. Un video crudo di una intervista ad un giovane camorrista 15enne, che ha tratteggiato la sua ascesa a camorrista, facendo però trasparire, al termine della intervista, il suo disagio e la sua voglia di lasciare questa strada, ma facendo, altresì, capire che non potrebbe mai lasciarla altrimenti sarebbe stato ucciso.

Ma nulla sarebbe stato interessante, se a moderare il convegno, non ci fosse stato l?avv.Aldo Cafiero, un luminare dell?avvocatura napoletana, che ha tratteggiato il ruolo della famiglia in tutto questo, quando a volte, un sonoro ceffone o un NO, potevano considerarsi educativi, mentre oggi, genitori troppo molli e sempre consenzienti con i figli contribuisco allo sfascio della famiglia. Inoltre, ha messo in evidenza il ruolo dei nonni:  ?I nonni sono il dito di Dio sulla spalla dei nipoti? , ha detto. Una frecciatina al Tribunale dei minori che spesso manda i minori a rischio nel carcere minorile, da lui definito come scuola di camorristi.

A chiusura del Convegno, il Governatore, dott. Emilio Cirillo, ha tratteggiato da par suo il ruolo dei lions nella società odierna. Mettendo in evidenza come questo tema ?Minori a rischio? sia un tema molto caro ai lions e che lui ha voluto fortemente nel programma del suo anno di Governatorato. Inoltre, ha messo in evidenza come il Lions Clubs International fu una delle associazioni che si rese immediatamente conto dell?importanza dei minori a rischio, e mise a disposizione la sua struttura  capillare (allora erano circa 178 i paesi del mondo in cui i Lions erano presenti) e si avvalse della collaborazione della più importante agenzia educativa che potesse lavorare a livello internazionale, il Lions Quest International. Il Progetto Adolescenza nacque nel 1984 come progetto di prevenzione primaria per minori appartenenti ad una fascia di età compresa fra i dieci e i sedici anni di qualunque etnia, cultura, paese. Dal 2003, dopo aver creato al suo interno una équipe di studiosi, la Fondazione Lions ? LCIF è divenuta unica proprietaria dei programmi relativi al Lions Quest e del relativo marchio.