POMPEI, L'ITALIAN MOVIE AWARD AGLI ATTORI EDOARDO LEO E SALVATORE MISTICONE

I due attori sono stati premiati Sabato 14 Giugno a Pompei dal regista e direttore artistico Carlo Fumo
letto 1311 volte
misticone-leo.jpg

La prima serata dell'International Movie Award 2014 – sabato 14 giugno a Pompei - si è aperta con il Red Carpet calcato dagli attori Salvatore Misticone ed Edoardo Leo. Al termine della passerella e delle foto di rito, i due attori sono stati premiati dal regista e direttore artistico del Festival, Carlo Fumo, per i loro meriti artistici e cinematografici con l’Italian Movie Award: il premio si ispira all’uomo Vitruviano di Leonardo e gli esemplari sono tutti numerati singolarmente. Quindi, una meravigliosa interpretazione di Misticone della canzone “O' Surdato 'nnamurato” ha anticipato la proiezione del film “Smetto quando voglio”, pellicola in cui Edoardo Leo mette in mostra tutte le sue doti artistiche.

Salvatore Misticone, grande amico dell’Italian Movie Award, al terzo anno di presenza al Festival è stato premiato con la seguente motivazione:  "Ad uno dei migliori caratteristi del cinema italiano in particolare per aver dimostrato di essere tra i più originali ambasciatori artistici della nobile, ed inimitabile, arte partenopea, nella commedia e nel canto, in Italia ed all’estero".

"Sono veramente contento, questo premio è bellissimo" ha commentato l’attore divenuto noto per aver interpretato il contadino in “Benvenuti al Sud”.

Edoardo Leo, attore, sceneggiatore e regista romano, è stato premiato con l’Italian Movie Award "per l’interpretazione di Pietro Zinni nella commedia di successo “Smetto quando voglio”, opera prima del giovane regista Sidney Sibilia".

"È stato il cult di quest’anno – ha commentato Leo - e nonostante in apparenza non avesse un cast di richiamo, invece è andato bene. Da notare che il film è stato scritto e diretto da un ragazzo molto giovane, di trent’anni, che è proprio di questa regione ed è un bel segnale per un talento della vostra terra che ha avuto tante critiche positive. E’ un caso molto interessante di commedia divertente con dei temi importanti".

Quindi, intervistato dal direttore artistico dell’Italian Movie Award, Carlo Fumo, Leo parla dei suoi prossimi progetti, tra cui il nuovo film in uscita a gennaio 2015, “Noi e la Giulia”. "Il mio nuovo film vedrà la partecipazione di Luca Argentero, Claudio Amendola, Carlo Buccirosso, Anna Foglietta nel cast che arricchirò ulteriormente con tutta una serie di caratteristi napoletani che mi piacciono tanto, come Ernesto Mahieux, Federico Torre: speriamo di fare una commedia divertente. Tra poco cominciamo le riprese, anche se il film uscirà nel gennaio del 2015. Si chiama Noi e la Giulia, è una commedia buffa, molto divertente, che parla anche di camorra, ma in maniera dissacrante, divertente. Mi sono ispirato ad un libro che ho amato molto, “Giulia 1300 e altri miracoli”, un libro di cui ho preso i diritti, e ho scritto la sceneggiatura. E’ un progetto che inseguo da più di tre anni, e il fatto di cominciare martedì prossimo le riprese per me è un momento di forte adrenalina".

Il tema dell’Italian Movie Award 2014 è la salvaguardia dell’ambiente. Al riguardo, Edoardo Leo ha commentato: "Il cinema, come la musica, come l’arte, difficilmente può risolvere i problemi, ma sicuramente accende delle lampadine sulle zone oscure, può raccontare delle storie che possono sembrare dimenticate e che invece sono di grande esempio per i giovani. Il cinema può informare, può mettere in seria difficoltà queste situazioni. Non risolviamo i problemi del mondo con il nostro lavoro, ma se lo facciamo bene può aumentare il livello di coscienza, di consapevolezza: in questo l’informazione e la cultura sono un’arma straordinaria. Il mio prossimo film parla esattamente di questo".

Con riferimento agli aspiranti attori, Leo dice: "Che consigli dare ai giovani che si avvicinano al cinema? Non credo che esistano dei consigli validi per tutti, ognuno viene stimolato da cose diverse. Con me ha funzionato l’infinita passione per quello che faccio, una grande curiosità, e poi il rigore e la disciplina che pratico nel mio mestiere. Ho cominciato a fare questo lavoro quando non c’erano le scorciatoie della televisione e dei reality quindi non c’era un altro modo per cominciare a fare l’attore, se non dire tre battute in un piccolo teatrino. Ovvio che quella fatica me la sono sempre portata appresso. Ad un ragazzo potrei dire che, però, è molto fortunato ad essere nato in questo periodo, in cui può prendere una telecamerina e girarsi un corto: per noi era impossibile. E poi senza la disciplina e il rigore non solo non riesci a fare l’attore, ma non riesci a fare nemmeno l’impiegato, se non ci si appassiona al lavoro che si fa. Il nostro, che è un lavoro da precari per scelta, ha bisogno di una passione moltiplicata per mille. Oggi la gavetta è un concetto che non va più di moda, i ragazzi vogliono fare i protagonisti subito, facendo i tronisti e le serate nelle discoteche: c’è un’altra concezione del lavoro rispetto a quella che ho io. E’ difficile dire ad un ragazzo “Investi dieci anni della tua vita a fare gli spettacoli nelle piazze, cerca di conoscere il pubblico pian piano, per poi capitalizzare un giorno questa esperienza”: da quest’orecchio no ci sentono".