ENORME INCENDIO SUL SOMMA-VESUVIO TRA TERZIGNO E SAN GIUSEPPE VESUVIANO BRUCIA DA IERI SERA AD OGGI

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Da ieri sera è in corso un intervento congiunto del Corpo Forestale, Vigili del Fuoco e Sma Campania per contrastare diversi focolai di incendio che stanno interessando il versante del Somma tra Terzigno e San Giuseppe. In questo momento, il punto più critico è localizzato nel comune di Terzigno. Sono in azione, oltre a squadre di terra, anche due Canadair e tre elicotteri speciali che stanno compiendo tutte le operazioni necessarie per sedare gli incendi.

Nelle prossime ore il quadro dovrebbe essere più chiaro. Si continua a presidiare le aree limitrofe per evitare che gli incendi si propaghino ulteriormente. Si invitano tutti i cittadini localizzati a monte dei paesi interessati a prestare massima attenzione ed a contattare il numero 1515 in caso di emergenza.

A tutt’oggi, ore 18, una grossa nube proveniente dalle falde del Vesuvio si sta propagando fino a Castellammare di Stabia. Al primo impatto sembra essere una nuvola grigiastra che preannuncia pioggia, poi ad uno sguardo più approfondito ci si rende conto che è fumo.

Purtroppo, l’incendio è stato sottovalutato! L’elicottero che ieri sera è intervenuto, da solo non è stato sufficiente, bisognava far intervenire subito i canadair, non è possibile farlo alimentare, complice anche un venticello leggero, e farlo durare fino a questo momento.

Da un fronte iniziale di 1 km, l’incendio si è esteso su un fronte di circa 5 km, arrivando perfino a scavalcare il versante montagnoso e a dirigersi verso i comuni a ovest del vesuvio.

La situazione è drammatica e sul fronte del fuoco sono intervenuti 2 elicotteri Erickson S64F e 2 canadair, che stanno cercando in tutti i modi di domare l'incendio. Sono intervenute , inoltre, anche squadre di terra AIB del Servizio Foreste della Regione Campania. Per fortuna la pineta del Vesuvio è stata solo lambita dal fuoco. La vegetazione colpita dalle fiamme è costituita da querceto misto.

Alle forze dell’ordine intervenute è stata subito chiara la matrice dolosa dell'incendio. Subito sono state avviate indagini in tal senso da parte del Coordinamento Territoriale per l’Ambiente del Vesuvio, unitamente al Nucleo investigativo Antincendio Boschivo del comando provinciale di Napoli, e sono stati acquisiti agli atti i filmati di alcune videocamere di sorveglianza posizionate in prossimità delle strade di accesso al parco nazionale del Somma-Vesuvio.

Non sembrano esserci vittime o feriti di questo pauroso incendio. Resta comunque il grave danno al patrimonio boschivo. Se si pensa che ogni anno in Italia gli incendi distruggono circa 75000 ettari (1,2%) della superficie boschiva italiana), a cui si unisce il dissesto idrogeologico derivante dalla distruzione dei boschi lungo i versanti.

Ben 47.000 ettari sono distrutti da incendi dolosi, seguono 28.000 ettari distrutti da incendi dovuti a cause naturali. Quest’ultimi sono molto rari in verità. Uno studio inglese ha stilato una tipologia delle cause degli incendi dolosi molto vicina alla realtà. Secondo questo studio chi incendia lo fa per ricavarne un guadagno, oppure per distogliere l’attenzione delle autorità al fine di commettere altri crimini. Ancora, c’è chi incendia per protesta, per sentirsi un eroe, per disordine mentale (il classico piromane per intenderci), infine per noia. Mentre le cause involontarie (accidentali e colpose) si possono far risalire agli scarichi dei motori lungo i sentieri dei boschi, alle scintille prodotte dai treni attraverso i ceppi frenanti che incendiano le sterpaglie ai margini della strada ferrata (ma con l’alta velocità questo non sembra più possibile), tranne che per i treni regionali e locali, ai mozziconi di sigaretta gettati dai finestrini delle auto e dei treni, alle feste campestri e alle braci lasciate dai campeggiatori, ai fuochi artificiali, all’abbruciamento delle stoppie, a manovre militari e a depositi di immondizia.

Da tutto quanto detto, e considerando anche il danno economico procurato (anche per il ripascimento dei boschi con specie adatte), sembra alquanto strano e fuori da ogni logica (altro che spending review) che il Governo Renzi abbia abolito il corpo delle Guardie Forestali per accorparle a quello dei Carabinieri.