L'ACQUA POTABILE E' UN BENE INESTIMABILE DA PRESERVARE. DEVE ESSERE DICHIARATA "PATRIMONIO NAZIONALE"

Lo dichiara il prof.geol. Franco Ortolani, docente di Geologia presso l'UNINA "Federico II" di Napoli ed esperto ambientalista, oggi Senatore del M5S
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"L'acqua potabile, bene comune insostituibile ed indispensabile, deve essere dichiarata "patrimonio nazionale inalienabile di importanza strategica".

Siamo a metà maggio 2019 e fa ancora fresco, un fresco pre primaverile. Non si ha la percezione che le precipitazioni fino ad ora sono state scarse. Come ho già evidenziato più volte dal Molise alla Basilicata fino ad ora (dall'inizio del 2019) è caduta la metà della pioggia precipitata nello stesso periodo del 2018.

L'acqua potabile è di tutti i cittadini e non delle lobby dell'acqua imbottigliata le quali si sono accorte che senza acqua potabile non si vive e che con l'acqua, nel prossimo futuro con l'ACCENTUARSI DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO E LA RIDUZIONE DELLE PRECIPITAZIONI si guadagnerà molto a scala mondiale.

Gli acquiferi naturali, rocce che assorbono l'acqua di precipitazione e la restituiscono con grandi sorgenti, sono monumenti della natura che devono essere tutelati per evitare l'inquinamento delle falde.

Da qualche anno sostengo che questi acquiferi devono essere supertutelati come fossero "Santuari dell'Acqua Potabile" che ci alimentano gratuitamente e continueranno a farlo per l'eternità se l'uomo non li inquinerà.
Ma che sono questi “santuari dell’acqua potabile”? 

Sono serbatoi idrogeologici naturali o meglio acquiferi, rocce che contengono le falde che ogni anno si ricaricano con le precipitazioni, da “sacralizzare” per la loro importanza socio-economica e per garantire acqua pura ai cittadini di oggi e di domani.

Rocce in cui hanno origine le risorse idriche di importanza strategica e vitale per il territorio, come le montagne di Sarno e i Monti Picentini, in Campania, che alimentano sorgenti di migliaia di litri al secondo di acqua potabile.
I santuari dell’acqua potabile devono diventare aree ad elevata tutela ambientale, inaccessibili a qualsiasi installazione di pozzi petroliferi o discariche o interventi inquinanti che possano contaminare gli acquiferi, vincoli che non devono essere superati.

Le leggi della natura ci mettono a disposizione un vero e proprio monumento idrogeologico (gli acquiferi), insostituibile; un santuario che nessuna legge dell’uomo può mettere a rischio di inquinamento.
Le carte idrogeologiche hanno già individuato e perimetrato questi acquiferi: si tratta di renderli “luoghi sacri” con appropriati interventi legislativi.

La stessa compagnia petrolifera ENI con il patrocinio del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e Ministero dell’Ambiente e della tutela del Mare e del Territorio, tratta l’argomento relativo agli acquiferi carsici evidenziando come “LE ACQUE CARSICHE SIANO MOLTO VULNERABILI ALL'INQUINAMENTO (UN INQUINANTE POTREBBE RIMANERE PER DECINE DI ANNI ALL'INTERNO DELLA FALDA ACQUIFERA)… SI TRATTA QUINDI DI RISERVE PREZIOSE, MA DA PROTEGGERE E SFRUTTARE CON GRANDE OCULATEZZA. 

Gli acquiferi carsici rappresentano un’importantissima risorsa idrica in moltissime regioni della Terra: i terreni carsici, infatti, sono, per loro stessa natura, privi di acque superficiali, e tutta la circolazione idrica avviene in profondità. Si tratta, però, di risorse molto delicate da utilizzare e da proteggere.”

Lo Stato non può imporre attività potenzialmente e certamente inquinanti sugli acquiferi carbonatici sapendo che questi serbatoi naturali erogheranno acqua potabile per l’eternità.
Dovere dello stato è preservare l'acqua potabile come bene comune insostituibile ed indispensabile dichiarandola "patrimonio nazionale inalienabile di importanza strategica".