COMITATO SCAFATI A DIFESA DEL FIUME SARNO, MANIFESTAZIONE DI PROTESTA SUL CANALE FOSSO IMPERATORE PER IL DEGRADO E LO STATO DI INQUINAMENTO DI QUESTO RIO MA SOPRATTUTTO SUI MANCATI CONTROLLI SUGLI SVERSAMENTI NEL CANALE

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Canale Marna
 
Venerdi, 26/08/2022, insieme al Comitato Scafati a Difesa del Sarno, abbiamo partecipato a una manifestazione di protesta sul canale FossoImperatore per porre l’attenzione sul grave stato di inquinamento di questo rio, che raccoglie reflui industriali e urbani a partire da Nocera Inferiore ( Pagani) e li immette nel fiume Sarno, ai confini tra San Marzano e San Valentino Torio. Nel periodo estivo si arricchisce anche degli scarichi (illeciti) di alcune industrie del pomodoro, così l’inquinamento che in inverno interessa quasi esclusivamente l’acqua, quando viene la stagione calda si diffonde anche nell’aria, rendendola irrespirabile in una vasta area circostante, così la sua azione sulla salute di chi ci vive diviene inaccettabile.
 
Essendo presente anche il consigliere regionale, Francesco Emilio Borrelli, si è aperta una discussione sui controlli per prevenire e reprimere gli illeciti sversamenti nel Canale, che per una legge della Regione Campania, vengono affidati ai Comuni (canali e fiumi). Enti questi che sono in grande affanno a metterli in atto, per la mancanza di risorse disponibili (economiche e di personale), ma anche perché inseriti in un sistema particolare di controlli eccessivamente parcellizzato sul territorio per renderlo efficiente.
 
Emerge quindi, in primo luogo l’urgente necessità di cambiare il sistema dei controlli degli scarichi nelle acque superficiali, togliendolo ai Comuni e affidandolo a un organismo che abbia competenza sull’intero bacino idrografico, con risorse e mezzi adeguati a rendere i controlli efficaci. Sostenuto da un Catasto degli scarichi di bacino (e non comunale) per superare le difficoltà oggettive di accertamento che spesso si presentano nell’attività operativa.
 
La seconda istanza (non per importanza) da portare in Consiglio Regionale, è quella di modificare la normativa sull’onere di depurazione a cui sono soggette le attività produttive. Attualmente l’onere è legato alla misura dell’acqua che esce dal depuratore, ma per alcuni (criminali) imprenditori, è piuttosto facile bypassare il depuratore per ridurre la spesa. Per rendere inutile il bypasso del depuratore e quindi togliere le armi a questi criminali che distruggono l’ambiente, è necessario legare l’onere di depurazione alla produzione industriale e il sistema per farlo non è difficile ed è sicuramente più affidabile del precedente, certo ci sono anche quelli che producono in nero, ma questo reato rientra in altre competenze e comunque alimenta anche il sistema precedente di misura.