SCAFATI, UN PO' DI CHIAREZZA SUGLI ALLAGAMENTI. SONO 60 ANNI DI MANCANZA DI ATTENZIONE DA PARTE DELLE AUTORITA’ PREPOSTE

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Negli allagamenti che si verificano ogni volta che ci sono piogge incessanti in alcune zone del territorio scafatese non bisogna cercare un colpevole, ma i colpevoli, che da 60 anni a questa parte non sono riusciti ad effettuare il disinquinamento del fiume Sarno e tutti gli interventi più idonei ed intelligenti, inattaccabili e condivisi. Il Grande Progetto Sarno non prevedeva molti di questi interventi, ma era pur sempre un tentativo di fare qualcosa per alleviare questo problema. 

Ricordiamo che dal punto di vista idrografico, il territorio scafatese fa parte del bacino del Fiume Sarno. Le acque di precipitazione meteorica si infiltrano generalmente nel sottosuolo, grazie alla buona permeabilità dei terreni superficiali. Solo durante gli eventi pluviometrici di maggiore intensità si registrano aliquote d’acqua di ruscellamento che vengono generalmente drenate dalla rete di canali e fossi presenti nella zona e dalla strada via Passanti (parallela a via della Resistenza) che diventa zona di ruscellamento delle acque provenienti dal Vesuvio. 

Dal punto di vista idrogeologico, l’area del territorio comunale di Scafati è da attribuire all’unità idrogeologica del Somma-Vesuvio interconnessa con quella della Piana del Sarno,  proprio a cavallo delle due unità idrogeologiche. Se consideriamo il Fiume Sarno come linea di demarcazione delle due zone, settentrionale e meridionale, allora l’andamento dei deflussi sotterranei si dirige verso il fiume Sarno, mentre nel settore meridionale c’è una interconnessione fiume-falda che risultano mutuamente influenzati. Da tener presente, inoltre, che la falda è alimentata dalle acque sotterranee provenienti dai M.ti Lattari, a Sud. 

La circolazione sotterranea presenta linee di flusso di falda che vanno verso il fiume Sarno, di cui alimentano anche la portata. 

Quanto detto ci porta a fare delle considerazioni: quando piove dalla mattina alla sera come è successo in questi giorni, e tantissime altre volte sull’area compresa tra il versante meridionale del Somma Vesuvio ed il Bacino del fiume Sarno, con precipitazioni piovose che si sono intensificate a più riprese, capita che il fiume Sarno superi gli argini in vari punti del territorio scafatese, via Longole, via Nuova San Marzano, etc...

A Scafati centro, si riversano le acque provenienti da via Cesare Battisti e via Passanti (nella foto) che diventano veri e propri torrenti con 30 cm di acqua. Ma ci sono anche altre zone del territorio scafatese interessate da allagamenti. 

Bisogna però dire che Scafati è ubicata alle falde del Somma Vesuvio, dalle cui pendici scorrono le acque di ruscellamento che seguono percorsi preferenziali. Quindi, il fenomeno degli allagamenti si verifica in caso di eventi piovosi anche non eccezionali.

Ma quali sono le colpe dell’uomo? In primis, tutte le vie di scolo delle acque vesuviane, ora sono diventate strade asfaltate e con muretti laterali che impediscono all’acqua di perdersi nei campi. Da qui se ne deduce che l’acqua non fa altro che seguire i suoi percorsi naturali, e via Passanti ne è la dimostrazione, mentre più al centro, si verifica un problema di raccolta di queste acque, che non trovando modo di disperdersi nelle fogne, per mancanza di pulizia delle griglie e delle caditoie, che dovrebbero essere sempre libere da detriti, allagano le strade. Urge quindi, oltre i provvedimenti che abbiamo menzionato prima, anche una rete fognaria adeguata e dimensionata in modo tale da raccogliere queste acque e limitare il fenomeno. Limitare il fenomeno degli allagamenti non eliminarlo, cosa impossibile perchè Scafati e altri Paesi si trovano in una vasca naturale di raccolta delle acque provenienti dal Vesuvio.

Cercare quindi colpevoli in queste situazioni è arduo, poiché bisognerebbe risalire a tutti quegli Enti che in 60 anni poco o niente hanno fatto per risolvere o attenuare questi problemi.