TUMORI E MORTE NELLA PIANA CAMPANA. INTERVISTA AL PROFESSORE ORTOLANI DELL’UNIVERSITA’ DI NAPOLI (PARTE I)

La terra avvelenata, in parte, dalla filiera diabolica dei “padroni dei rifiuti”, si sta “vendicando!”
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La Piana Campana comprende la piana del Volturno, quella dei Regi Lagni (costituenti la mitica Terra di Lavoro) e l’Agro Nocerino-sarnese; è formata da terreno fertile e facilmente lavorabile, gode di abbondante acqua superficiale con una falda copiosa e agevolmente raggiungibile per prelievi irrigui, clima mite che consente una continua produzione ortiva da quelli invernali a quelli estivi. Un paradiso, o meglio un vero e proprio monumento della natura a disposizione degli esseri viventi. I più pericolosi dei quali rappresentati da quelli che dovrebbero essere i più intelligenti, capaci di capire le risorse naturali di importanza strategica e di agire di conseguenza. Ma è proprio vero? Purtroppo no, la Piana Campana è stata avvelenata e più di 20 chilometri quadrati sono ormai morti. Le cronache recenti hanno evidenziato l’anomalo aumento delle malattie cancerogene. A tale proposito abbiamo intervistato il Prof. Franco Ortolani, Odinario di Geologia, presso l’università Federico II di Napoli. Ne riportiamo la prima parte.

Red.: Prof. Ortolani, Da “Terra Promessa” a “Terra di tortura”? Ma quali inqualificabili esseri pensanti hanno causato questo trapasso? E, inoltre, è finita l’azione diabolica di “infernizzazione” di una delle più fertili pianure del mondo? E i responsabili stanno già bruciando nel virtuale inferno dantesco?

Ortolani: probabilmente Dante dovrebbe aggiungere un nuovo girone, dove i dannati sono condannati a mangiare, respirare e bere i prodotti del suolo da loro contaminato dai rifiuti incendiati e dispersi sul suolo e nel sottosuolo delle “terre morte per avvelenamento”.

Red.: Ma chi sono questi responsabili, la camorra?

Ortolani: Limitare gli “infernizzatori” solo ai delinquenti che si occupano del trasporto e smaltimento ultimo dei rifiuti industriali (circa 4-5 milioni di tonnellate solo quelli prodotti ogni anno in Campania a cui si aggiungono quelli importati dalle altre regioni dove i carnefici benvestiti e lobbysti produttori per risparmiare sullo smaltimento affidano il trasporto ai delinquenti di professione) è estremamente riduttivo, pericoloso e molto ambiguo! E’ evidente che da decine di anni gli ”infernizzatori” comprendono una filiera flessibile e lubrificata che parte dai produttori di rifiuti industriali, passa attraverso i trasportatori e gli smaltitori e gode di occhi molto benevoli e certamente non disinteressati da parte di rappresentanti di varie istituzioni civili e militari che dovrebbero garantire il rispetto delle leggi e la salute dei cittadini nonché la tutela delle risorse naturali di importanza strategica. I mass media devono smettere di dire che la camorra avvelena la Campania; è fuorviante ed è impossibile che giornalisti preparati e intelligenti non lo capiscano! La camorra è solo l’ultimo anello della filiera. La terra avvelenata quindi reagisce e si sta vendicando a questo oltraggio e lo fa agendo come la classica livella: non guardando in faccia a nessuno! Delinquenti, colletti bianchi, persone incolpevoli! Purtroppo non ha la facoltà di selezionare le vittime dei tumori! E continuerà a farlo! Se la maggioranza di noi fosse veramente intelligente agirebbe subito democraticamente per liberarsi dei malfattori e infernizzatori criminali! Tutto la filiera si regge perché vari difensori civili e militari dei cittadini non hanno svolto e non svolgono trasparentemente e correttamente il loro dovere!

Red.: Professore, da anni eminenti esponenti di varie istituzioni ministeriali e mediche “dipendenti” dai governi di turno stanno scervellandosi cercando di capire se tra l’inquinamento antropogenico da rifiuti industriali nella pianura campana e la crescita dei tumori vi siano delle relazioni. Come mai hanno ancora dubbi?

Ortolani: E’ chiaro, se c’è un nesso tra inquinamento da rifiuti e la crescita dei tumori, lo Stato deve intervenire per disinquinare e fermare il continuo smaltimento illegale e criminalmente diabolico di almeno 4-5 milioni di tonnellate di rifiuti industriali prodotti in Campania che miracolosamente si dissolvono facendo risparmiare molti denari ai loro produttori. A questi rifiuti si devono aggiungere quelli che da decine di anni, “ignoti” colletti bianchi produttori di rifiuti industriali, magari ben pubblicizzati dai mass media per i loro prodotti, di tutta Italia, fanno smaltire in Campania diabolicamente dando l’incarico alla delinquenza organizzata autoctona. Finchè il nesso non viene accertato, il diabolico commercio di rifiuti industriali continuerà con l’ulteriore inquinamento della piana campana e il continuo aggravamento delle malattie: uno stile veramente criminale ed originale! Uno stile di filiera cancerogeno!

Red.: Cosa si può fare allora?

Ortolani: Pensate che si viva meglio e sani in un ambiente incontaminato dove il suolo è puro, l’aria profumata e l’acqua limpida e cristallina oppure ritenete che sia più salutare vivere in una zona dove l’aria è appestata dai roghi tossici e da inceneritori che bruciano rifiuti ambigui, dove il suolo è stato irrorato con rifiuti liquidi industriali, dove il suolo è stato miscelato con metalli pesanti e altro e dove i cibi provengono irresponsabilmente in parte anche da terre contaminate? Beh, certo che non è difficile trovare la risposta. Allora, da subito, bloccare immediatamente l’inquinamento, controllare i produttori di rifiuti industriali, bloccare la diabolica filiera economica che dai produttori di rifiuti industriali passa per i trasportatori e smaltitori coinvolgendo distratti controllori e difensori dei cittadini che devono tutelare l’ambiente, le risorse naturali di importanza strategica e la salute. Ma questa è una chimera….