MARIO ADINOLFI, PD, E IL SUO TWEET SULLA TERRA DEI FUOCHI

Uno scivolone voluto per mettersi in evidenza sui giornali e social network'
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Il tweet di Mario Adinolfi su twitter (postato anche su Facebook ma poi cancellato appena ricevuti i primi commenti negativi) lascia poche interpretazioni. L’ex deputato del Pd, parlando delle manifestazioni delle popolazioni della terra dei fuochi, ha definito in modo volgare la gente che manifestava, dicendo nel suo tweet: “dopo quasi 20 anni, solo adesso si sono accorti che la camorra sversava rifiuti tossici nella loro terra? E adesso manifestano? Che popolo di merda!”.

Dopo questo scivolone, voluto o no, la gente, vittima delle ecomafie e dei rifiuti tossici che hanno scaricato sul loro territorio, e le famiglie che vivono il dramma di bambini malati di tumore, con l’impossibilità di lasciare le loro case e una terra che è diventata inospitale e avvelenata, si è ribellata sommergendo di insulti e commenti negativi l’ex parlamentare PD. Reazioni si sono avute anche da politici, che lo hanno definito razzista e non conoscitore dell’argomento, ignorando con spregevole insensibilità le tante vittime di questa sciagura che per troppi anni è passata sotto silenzio.

Eppure, Adinolfi, pur essendo nato a Roma e figlio di padre ministeriale salernitano e madre casalinga australiana, non dovrebbe sputare parole intrise da un ignobile razzismo nei confronti dei meridionali e dei campani in particolare.

Il barbuto e grassoccio Adinolfi dovrebbe sapere che è stato il suo partito (PD) a devastare la Campania. Bassolino ha governato la Campania e Napoli per 20 anni (non si è accorto di niente?), e i bassoliniani, che ancora siedono in Parlamento e gestiscono un gran numero di tessere del PD, sono i principali responsabili di questo genocidio (e basta citare le parole Pubblico Ministero nel processo a carico di Antonio Bassolino per capirlo): “Ritengo che Antonio Bassolino abbia concorso nella perpetrazione dei reati (……..), si chiede altresì la pronuncia di prescrizione per tutti i capi di imputazione a lui attribuiti”. Ma potremmo raccontare ancora di più.

Da qui ci si rende conto delle parole senza senso di Adinolfi, ma anche della doppia velocità della Giustizia: Per Berlusconi massima velocità e condanna, per Bassolino velocità inesistente e quindi, prescrizione dei reati. Com’è successo per Penati, a proposito della Serravalle-Torino, anche per lui prescrizione dei reati.

Ecco un elenco dei Comuni più inqunati e più esposti al richio di malattie tumorali:

Acerra, Arienzo, Aversa, Bacoli, Brusciano, Caivano, Camposano, Cancello ed Arnone, Capodrise, Capua, Carinaro, Carinola, Casagiove, Casal di Principe, Casaluce, Casamarciano, Casapesenna, Casapulla, Caserta, Castelvolturno, Castello di Cisterna, Cellole, Cervino, Cesa, Cicciano, Cimitile, Comiziano, Curti, Falciano del Massico, Francolise, Frignano, Giugliano in Campania, Grazzanise, Gricignano di Aversa, Lusciano, Macerata Campania, Maddaloni, Marcianise, Mariglianella, Marigliano, Melito di Napoli, Mondragone, Monte di Procida, Nola, Orta di Atella, Parete, Pomigliano d’Arco, Portico di Caserta, Pozzuoli, Qualiano, Quarto, Recale, Roccarainola, San Cipriano d’Aversa, San Felice a Cancello, San Marcellino, San Marco Evangelista, San Nicola la Strada, San Paolo Bel Sito, San Prisco, San Tammaro, San Vitaliano, Santa Maria a Vico, Santa Maria Capua Vetere, Santa Maria la Fossa, Sant’Arpino, Saviano, Scisciano, Sessa Aurunca, Succivo, Teverola, Trentola- Ducenta, Tufino, Villa di Briano, Villa Literno, Villaricca e Visciano.